Check out the top books of the year on our page Best Books of Product details Format Paperback pages Dimensions x x 30mm Looking for beautiful books? Visit our Beautiful Books page and find lovely books for kids, photography lovers and more. Other books in this series. Book Three Carolyn Mathews. Pandora 2 Richard McCrohan. La bambina con la neve tra i capelli Ninni Schulman. La sposa d'inverno Justin Scott. Without them, it would have been a real problem. Yes, it was still night, but who could have slept after that encounter? Ughino looked at his old alarm clock on the night table.

It was three in the morning. He grabbed his pants and shirt off the chair and got dressed in a hurry, silently. He pushed the door aside lightly, but in the semidarkness of the moonlight through the window, he saw an empty bed! Yet, he remembered he had wished her good night, the night before and that she was already in bed. Maybe the barn owl had woken her up and she had gone into the kitchen to get a drink of water. The house, however, was immersed in darkness.

He went into the small kitchen and turned the light on. As he was turning around, he thought he heard a soft noise coming from behind. He turned just in time to protect his head. Paola, from behind, lowered the bottle she was holding on the head of her son with all her might. She let an angry cry escape. Ughino jumped to the side to avoid the woman.

Luckily, the boy was so agile that he managed not to get hit. While he was jumping around, he grabbed a towel and wrapped his bleeding hand in it. Go away, you and your snakes! There was no other choice: Ughino then ran out of the door, climbing the stairs that were leading to the road. As soon as he got outside, he jumped on his delivery bicycle and started to pedal with all his might. He pedaled and cried. He cried and sobbed. His bicycle, though, knew the way. Servo Inutile General field: E' un riflesso al " saeculorum " finale.

Frutto delle preghiere dell'infanzia. Fin da bambino infatti, ho scorazzato nella chiesa di fronte alla mia casa. Una chiesa povera, austera come i suoi servitori. Burberi e severi frati Francescani Cappuccini. Quelli con la barba per intenderci. Ed ora sono qui. Se non osservassi l'orologio, uno Swatch da pochi soldi; un regalo delle mie figlie: Mi guardo intorno ed incrocio il volto dei colleghi. Nei loro occhi la medesima domanda: Vorrei poter sospendere tutto. Io non ho colpe.

Ma rimango e in silenzio, mi rivolgo ai miei Santi. A San Giuseppe mio patrono. A San Giovanni della Croce di cui avevo un'immaginetta bellissima. A Santa Bernardetta che non posso dimenticare. Alla Madonna di sale che aveva mia nonna e che baciavo tutte le sere prima di andare a letto. Salvate, salvate la mia anima. Non potevi trovare una scusa? Bastava dire che non ti sentivi all'altezza. Bastava poco per non essere qui, cretino! Una paura atavica, ancestrale. Tutto quello che la mia formazione culturale non ammette. Anni di studi, anni di materie astruse come fisiologia, anatomia, patologia che impediscono di riconoscere quello che la fede non ha mai messo in dubbio.

Rivolgo gli occhi a padre xxxy e tutto si placa. E' la sua voce che calma tutto. E una grande pace mi prende. La mia gola articola in silenzio: Sono venuto con il pellegrinaggio che la mia Diocesi organizza ogni anno. Un viaggio in treno di millecinquecento chilometri, un convoglio di ventiquattro carrozze per ottocento pellegrini; una bolgia pazzesca. E' la quinta volta che vengo con loro ma prima, per altre tre volte, da giovane, con un gruppo di amici, sono stato in questo posto. Mi si permetta, anche se potrebbe suonare blasfemo, di far riferimento alla mitologia.

Ad Omero in particolare. Al canto delle sirene che irretiscono Ulisse. E' come se ci fosse un richiamo. Del consumismo sfrenato che circonda l'area sacra. Molti osservano di non aver visto nulla di particolare. Tanti sorridono ricordando le innumerevoli e variegate manifestazioni della fede popolare.

Troppe persone sono ritornate da Lourdes a mani vuote. Era sufficiente leggere, prima di partire, il Vangelo di Matteo. E' questo quello che succede a Lourdes. A Lourdes quelli che sono ciechi nella fede: Quelli che zoppicano nella fede: Quelli che hanno una fede macchiata, piagata: Quelli che sono sordi al richiamo della fede: Quelli che sono morti nella loro fede: A tutti quelli che ascoltano: Caricare, senza disturbare alcuno, il mio tasso di nicotina nel sangue. Stavo appunto tirando a pieni polmoni che ti vedo arrivare costui. Avrei compreso in seguito l'importanza che quest'ultima rivestiva per lui.

Posso fare una domanda? Il tono nasale e stentato mi fece subito capire che si trattava di un francese. Il vestito scuro, accompagnato da una camicia grigia, ed in particolare la piccola croce sul risvolto della giacca mi fecero pensare che fosse un sacerdote. Stavo per raccogliere nella mente una splendida risposta nella sua lingua che tra parentesi, amo tanto, quando lui mi precedette nuovamente.

Non mi meravigliai per la sua perspicacia dato che indossavo un camice bianco e un fonendoscopio mi usciva di tasca. Avrei sempre potuto rifiutarmi in seguito, una volta conosciute le problematiche. Chiesi di che cosa si trattasse per potermi organizzare con eventuali sussidi terapeutici. Un prete, un malato, gli psichiatri. Stavo per dire che del paragrafo sulle ossessioni avevo studiato solo il titolo quando lui riprese: Quella sera, a cena, non stavo nella pelle. Non mi seppi trattenere e parlai con due miei colleghi di quello che mi era successo.

Anche loro convennero sull'importanza di quell'esperienza. Nessuno di noi aveva mai assistito ad un esorcismo, se di questo forse si trattava. Si, malati psichiatrici ne avevamo visti anche noi ma nessuno che avesse manifestato qualche tipo di possessione. Avrei ringraziato in seguito per la loro presenza. Il giorno dopo, oggi, ci siamo trovati tutti e tre puntuali all'appuntamento. Il prete, padre xxxy ci aspettava assieme ad una suora. Nell'attesa che venga il malato, che ora sappiamo essere una malata, il padre ci spiega tutto quello che dobbiamo fare, quello che possiamo e quello che non dobbiamo fare.

Mettetevi poi ai lati del malato. Non correrete alcun pericolo se vi atterrete a questi consigli. E questa sarebbe l'indemoniata? Vengo distolto dalla sua presentazione. So che siete preoccupati ma Io non ho mai fatto male a nessuno. E ci vorrebbe che questo simpatico criceto, possa farmi male!

Hai dormito troppo poco. Il sacerdote si avvicina e saluta la ragazza. Strano, osservo, il prete non le ha dato la mano. La ragazza mi squadra e poi mi strizza l'occhio. Si china verso di me e sussurra: Sai, sono tre mesi che mi vede, due volte alla settimana. Qui non ci siamo! Mi sa che sto sbagliando tutto. Quando parla di Babilonia. Dopo, sono stata benissimo. Ma di cosa sta parlando? Quasi quasi me ne vado. Ad un cenno del padre lo seguiamo nella sacrestia.

La ragazza viene mandata avanti, nella chiesa e il prete si rivolge a me. Dopo entriamo anche noi nella chiesa. E' una chiesa a navata unica. Con il soffitto in legno sorretto da architravi.

Due file di panche sono separate da uno spazio, lungo fino in fondo. Le panche sono di legno, leggere e facilmente spostabili. Ci avviciniamo e il sacerdote ci indica i posti. Io mi siedo alla destra della ragazza. I miei due colleghi, uno a sinistra e uno dietro. Il prete si sposta di lato, a quasi due metri ed inizia la vestizione. Mentre ci guardiamo l'un l'altro, la suora sta armeggiando alle finestre.

Ad una ad una le chiude e le spranga. Poi va alla porta da cui siamo entrati e la chiude a doppia mandata. Torno a guardare i colleghi e leggo nei loro occhi la stessa voglia di fuga. Di traverso, vedo la ragazza sorridere mentre si segna. Poi la voce lenta di padre xxxy ci raggiunge. Il suo latino fa compiere alla mia mente un balzo di trent'anni ed io entro nel coro dei frati.

Rispondiamo sperando che il Signore non consideri gli errori di latino. Segue, sempre in latino la preghiera del Padre Nostro e una decina di Avemarie. La ragazza, che osservo, prega sottovoce e ad un tratto appoggia la sua mano destra sulla mia gamba. Non solo appoggia ma prende quasi, con forza.

Sta facendo altrettanto con la gamba del mio collega. Noi ci guardiamo in silenzio. Finite le preghiere iniziali il sacerdote prende il cestello dell'acqua santa con l'intenzione di aspergerci. Le gocce arrivano sui corpi e le mani della ragazza cominciano ad artigliare le cosce. Spontaneamente, prendiamo con le mani le sue braccia. Il collega parla il linguaggio dei muti, articolando la mascella. Poi il padre apre la Bibbia, sul fondo e comincia a leggere.

Veniva dal profondo della gola. A questo punto i gemiti della ragazza si traformarono in un pianto dirotto. Un pianto che non avevo mai udito. Straziante come se avesse subito una perdita irreparabile. Nella mia vita ho pianto molte volte ed ho udito, anche a seguito della mia professione, molte persone piangere. Le usciva dalla gola un ruggito tremendo, profondo e allo stesso tempo acuto.

Lo alternava a tratti con bestemmie rabbiose all'indirizzo della Madre di Dio. Con movimenti alternati in avanti e in dietro cercava di liberarsi dalle nostre prese. Ci spinse tutti e tre improvvisamente e quello dietro rimase incastrato tra le due panche. Per fortuna la persona amica ci venne subito in aiuto altrimenti avremmo dovuto lasciarla. E questo era assolutamente da evitare secondo quanto ci aveva detto il prete. Come in un ballo assurdo giravamo per la chiesa, sempre trattenendola. Il suo unico scopo, per quanto mi parve di capire, era quello di raggiungere il sacerdote.

Non volevo pensare a quello che avrebbe potuto fare se lo avesse preso. A tratti, oserei dire per grazia di Dio, perdeva improvvisamente le forze e allora la lasciavamo scivolare a terra. Tutta rannicchiata, cominciava allora a tossire. Una tosse canina, insopportabile all'udito. Poi seguiva il vomito. Durante questo periodo, in due occasioni, mentre la ragazza era particolarmente debilitata, il sacerdote facendosi aiutare da noi, la ungeva con l'olio santo.

In questi momenti lei diventava come una furia. Dopo, quando la ragazza e la persona amica se ne erano andate io parlai con padre xxxy. Le guarigioni del corpo sono bellissime ma le guarigioni dell'anima non sono definibili tanto sono belle agli occhi di Dio. Sapessi quante vengono a cercarmi. Ogni settimana ne vedo quasi una decina. Si ritrasse come se l'avessi colpito. Quando la vidi per la prima volta le dissi che non potevo fidarmi della sua parola. Che dovevo, come un medico, vedere con i miei occhi. Andai allora al tabernacolo, indossai la stola e simulati i riti tornai con un'ostia non consacrata, solo un piccolo pezzo di pane.

Poi la guardai e lei era stupita. La ragazza era decisamente preoccupata ed allora le chiesi se voleva riprovare. Non posso prendere l'Eucaristia due volte lo stesso giorno. Compresi subito che conosceva le regole e allora incalzai dicendo: Presi tra le mani l'ostia consacrata e avvicinatomi feci per metterla nella sua bocca. Mentre urlava pensai tra me che qui c'era un problema. Come anche tu puoi ben comprendere lei non poteva assolutamente conoscere la differenza tra i due pezzi di pane.

Io rimasi in silenzio e trattenni a lungo in mano, mentre tornavo all'albergo, il biglietto con l'indirizzo del padre. Quella notte mentre dormivo, " lessi " il libro. Come sia possibile leggere e dormire non so spiegarlo ma, al mattino, sul letto accanto, trovai il testo. Qualche giorno prima, in una cartoleria del centro, in alto, su, dietro il grande Castello, avevo acquistato uno di quei " livre de brouillon " che solo i francesi sanno fare. Ma ora questo volume era tutto vergato da una scrittura fitta che non potevo non riconoscere. Mancava solo la mia firma al fondo ma tutto il resto non potevo averlo scritto che io.

Alla fine non mi rimase che pregare. Sono rimasto a lungo combattuto tra due idee diametralmente opposte. La seconda quella di pubblicarlo. I ceppi e le catene verranno tolti e vagheremo liberi e forti. Liberi e potenti come un tempo. Per rinserrare le fila, per coltivare l'albero della Vostra furia, per massimamente addestrarvi. Di una Vostra tendenza a contemplare l' Abisso, a crogiolarvi nell'attuale moltitudine.

Sono contate le anime del primo stadio. Tutto questo deve finire. Un nuovo ciclo di raccolta deve iniziare. A questo sono stato mandato. Sulla manipolazione dello stesso. Sulla confusione dello stesso. Sulla perdita dello stesso. Dal sorgere del sole al sorgere del sole dovrete correre sul cuore degli uomini. Penetrare le loro teste, scardinare le loro case, distruggere le loro certezze.

Top Authors

Instillate dubbi, favorite pensieri, trafugate i doni di Colui che io non nomino. Agite da soli, in coppia, in gruppo, a miriadi per raggiungere e completare il Vostro compito. Rendetelo fastidioso agli occhi dei genitori. Presto, essi si stancheranno di quest'essere simile ad una zanzara. Combattete fianco a fianco con i fedeli celesti di Colui che io non nomino. Vi impediranno di far dolore ai bambini. Disturbate il sonno dei piccoli favorendo i rumori di trasferimento dei grandi.

Favorite l'inserimento ed il successo degli uomini di comunicazione nelle macchine che loro stessi hanno creato. Date loro udienza e nomea e presto i piccoli saranno parcheggiati davanti a loro. E' il primo passo. Il distacco semplice dalla famiglia. Che nessuno di questi stupidi uomini o donne legga mai ai loro figli la storia di Colui che io non nomino! L'allegria, le immagini in movimento saranno il pane della loro vita.

Il blocco delle aspirazioni. Ora dobbiamo solo lavorare, poi ci divertiremo. Cullate i sogni dell'infanzia, favorite appetiti insaziabili, stimolate i rifiuti, create la paura, l'angoscia. Daranno fastidio ai genitori, toglieranno la forza agli insegnanti. A proposito di quest'ultimi, impegnatevi a fondo. Appoggiate i favoritismi, create l'antipatia. Che le loro spiegazioni risultino difficili, noiose. Volti gratificanti, voci suadenti, conoscenze splendide.

Essi lavorano per Voi. Sono i nostri fratelli umani. Ora dobbiamo usarli, poi ci divertiremo. Vanificate dunque chiunque si opponga. Rendete inutili le sue proteste. Intimidite con frastuoni e fastidi chi combatte. Distogliete pertanto costoro da questa richiesta. Appesantite le loro braccia. Non lasciate nulla di intentato. I piccoli saranno distolti e si guarderanno attorno. Il desiderio d'immedesimazione, quello del possesso, Il sogno d'imitazione sono tutte cose buone e giuste. Sono indispensabili per la nostra vittoria. Favorite i guadagni di coloro che sono a contatto con i piccoli uomini.

E chi si oppone, venga messo alla berlina. Chiudete gli occhi ai genitori. Vedranno solo la grande intelligenza dei loro figli. Accarezzeranno il loro futuro. Venderanno l'anima per il futuro dei figli. Sollevate il vento e mostrate i piccoli corpi. Gli innocenti che soppravviveranno porteranno rancore verso i propri simili. Vi ripeto, non preoccupatevene! Colui che io non nomino difende a denti stretti con l'aiuto dei suoi servi celesti la loro crescita.

Saranno i genitori il Vostro tramite. Stimolate l'ira di questi padri, allettate l'intemperanza delle loro madri. Nella loro ansia di proteggere i figli non vedranno la strada di Colui che io non nomino. E' sufficiente che uno solo di questi piccoli cada che tutti i loro amici saranno minati. Il tempo dello sviluppo del suo sesso. Se avrete seminato, raccoglierete! E' il tempo della conoscenza di Colui che io non nomino. La Casa di Colui che io non nomino riserva attenzioni particolari a questo periodo.

Qui ci vuole grande scaltrezza. Dovrete lavorarvi a lungo coloro che vengono abilitati per questo impegno.

Personaggi di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo

Cercate minuziosamente i loro difetti ed ingigantiteli. Combinate mille occasioni per legare in amicizia coloro che sono portati ad amare. Ameranno con grande trasporto specialmente i piccoli. Si appassioneranno facilmente al corpo di questi piccoli. Se questi servi sono di sangue caldo inclinateli alla libidine, ai piaceri della vita. Se sono portati all'ira, portateli alla vendetta. Tratteranno male i piccoli, favoriranno le simpatie e le antipatie. E la rabbia e il fastidio e le recriminazioni dei genitori investiranno la Casa di Colui che io non nomino.

Se questi servi, per motivi personali, per loro particolari inclinazioni, per la natura del loro essere sono portati alla malinconia, aggravate il tutto. Rendete insopportabile la loro tristezza. Centuplicate il loro scoraggiamento. Coltivate assiduamente la loro disperazione. I piccoli d'uomo vedranno tutto ed impareranno. Se questi servi vogliono imporre l'ascolto con la forza spingete le loro braccia, le mani e favorite i colpi.

Se questi servi sono portati alla calma, se sono flemmatici, se difficilmente si adombrano, allora rendeteli acidi, astiosi. Che la loro petulanza, le loro piccole e odiose richieste si moltiplichino. Che le loro insinuazioni colpiscano a fondo. I piccoli d'uomo impareranno. Adattateli all'inclinazione di ciascuno e seguite attentamente quell'umore che maggiormente lo domina. Mascherate con attenzione, minimizzate, quello che Colui che io non nomino ricorda continuamente al cuore degli uomini.

Imparate per questo dagli umani. Da quegli uomini che perdono il loro tempo nel prendere i pesci. Anche loro, pur nella loro insipienza, sotto l'esca nascondono l'amo. E i nostri ami sono di ben altra forgia! Ognuno di voi mediti e si adegui e che la Vostra fantasia non conosca limiti. Ora dovete lavorare, poi ci divertiremo. Ed ora i piccoli uomini crescono. Se avrete lavorato bene solo pochi rimarranno vicini alla Casa di colui che io non nomino. Infatti, molti di Voi si affannano nel tendere insidie, nel provocare situazioni che si rivelano spesso infruttuose. Portate dunque pazienza e lavorate i lombi di costoro.

Dedicate dunque tutte le vostre energie per quelli che Vi hanno accolto. Lavorate sulla loro memoria. Ricordategli la pesantezza dei loro maestri, le loro debolezze, la loro impreparazione e quando vincevano. Ricordategli quella domanda che li trovava troppo spesso impreparati. Non hanno risposte ora, se non nel loro cuore.

Queste saranno le punte di lancia che lanceremo nella battaglia.

Pecore per il macello. Grandi soddisfazioni ci attendono! Ora dobbiamo lavorare, poi ci divertiremo! Travestitevi da lupi o da agnelli se questo serve. Combattete di giorno o di notte o al pomeriggio. Con le tenebre o con la luce. Fingete di ritirarvi se occorre ed in questo imparate dalle mai troppo amate guerre degli uomini. Quale sublime gioia quella di allontanarsi da un uomo per poi tornare e prendersi anche la sua donna! E forse, in un sol colpo, prendere nella Vostra rete anche tutti i suoi amici. Entrate nei gruppi che questi giovani uomini e donne formano.

Ballate con loro e che la festa non abbia mai fine. Fate loro conoscere ed usare le erbe della conoscenza. Irretiteli con sublimi canzoni. Non siate precipitosi, non seguite gli errori di Belial. Legate a Voi tutti quelli che potete ma ricordatevi di Sodoma! In un sol giorno perdemmo anni di messe. Siate dunque cauti e non imitate gli insuccesi di Ucobac e Androalfo che malamente irretirono gli Imperatori di Roma. Nessuna pena, nessun dolore fece desistere gli insulsi servi di Colui che io non nomino.

Nessun pericolo umano, nessuna amabile guerra, investe la Casa di Colui che io non nomino. Attraverseremo il fiume con le nostre legioni e colpiremo al cuore la Casa di Colui che io non nomino. Molti umani ci aiutano, questo lo potete vedere anche Voi.

Personaggi di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Wikipedia

Lasciateli lavorare, poi ci divertiremo. Usateli per ridicolizzare l'Abisso. Che nessuno di essi ne abbia sentore! Favorite l'amicizia, fate che i giovani si leghino tra loro. Guardatevi dal disturbarli nella fase iniziale. Essi sono ancora protetti dai servi celesti di Colui che io non nomino. Date tempo al tempo e insinuatevi lentamente.

Quando ritenete opportuno, colpite! Lasciate penetrare il dubbio, instillate la gelosia, favorite i ripensamenti. E che piovvano le offese. La rabbia, il dolore apriranno varchi, dolci sentieri per il Vostro cammino. Seguiteli nel loro cammino, fateli inciampare, a volte trattenetevi per poi farli cadere nuovamente. Per ognuno di quelli che moriranno, Ve lo assicuro, altri imiteranno. Impegnatevi dunque a fondo, lavorate incessantemente. Osservate gli interessi del popolo degli uomini.

Studiate le loro passioni, le loro inclinazioni. Nelle gare affaticate gli onesti, nel gioco stimolate i creduloni. La loro insofferenza, il loro recriminare saranno pascolo per i Vostri pensieri. Volgeranno infine alla sorte i loro affanni. Avvedetevi che in questo spazio non ritorni il Suo Spirito! Affrettatevi a raffreddare qualsiasi memoria. Allo scopo, evitate di accelerare i tempi. Abbiate cura che le distorsioni degli uomini siano di scarso peso. Che essi non facciano attenzione ai legami. Che considerino la perdita facilmente recuperabile.

Membro del Consiglio dei Satiri Anziani, fa la sua comparsa, insieme a Marone e Leneo, nel quarto libro della prima serie. Membro del Consiglio dei Satiri Anziani, fa anche lui la sua prima comparsa nel quarto libro della prima serie e riappare nel libro successivo dove viene ucciso nella battaglia di New York e si reincarna in un lauro.

Un fauno del Campo Giove che cerca sempre di elemosinare dei denarii ; fa la sua comparsa nel secondo libro della seconda serie. Un satiro che tiene lezioni di musica al Campo Mezzosangue. Fa la sua comparsa nel primo libro della terza serie. Figlia di Atlante, venne imprigionata dagli dei sull'isola di Ogigia, dove precipita Percy nel quarto libro della prima serie.

Si innamora di Percy, per colpa della sua condanna inflittale dalle Parche, ma lo lascia partire da Ogigia su una zattera magica per tornare al Campo Mezzosangue, lasciandogli in dono una trinta di luna da piantare a New York. Nel primo libro della terza serie fa ritorno con lei al Campo Mezzosangue. Ritorna dal mondo dei morti, insieme al suo amato Narciso , nel terzo libro della seconda serie.

Aiuta Leo e Hazel a recuperare lo specchio di Narciso, ma decide di restare con il giovane per cercare di salvarlo seppur inutilmente dalla sua maledizione. Sono le ninfe del mare e, come dice il nome stesso, sono figlie del dio Nereo. Abitando nel regno di Poseidone, servono alla sua corte. Moglie divina di Poseidone, fa la sua breve comparsa nell'ultimo libro della prima saga. Al Campo Mezzosangue svolgono, insieme ai satiri e a Chirone, il ruolo di istruttori nelle varie discipline di allenamento.

Fa la sua comparsa nel terzo libro della seconda serie. Il Giardino delle Esperidi si trova in corrispondenza del Monte Tamalpais, a San Francisco, nello medesimo luogo in cui, nel terzo libro della prima serie, viene ricostruito dalle sue rovine il monte Otri, la roccaforte dei Titani opposta al monte Olimpo. Figlia di Atlante e Pleione , era una delle cinque Esperidi prima di diventare Cacciatrice di Artemide e sua Lungotenente.

Ha un carattere apparentemente altezzoso e snob, ma anche buono; tuttavia tende a mascherare i suoi veri sentimenti a causa delle delusioni passate. Accetta di partecipare all'impresa affidatole dall'Oracolo per cercare Artemide, accompagnata da Talia, Grover, Bianca e Percy. Per onorarla Artemide la trasforma in una nuova costellazione, la Cacciatrice. Fa la sua prima comparsa nel palazzo di Eolo nel primo libro della seconda serie. Essendo uno spirito dell'aria, fluttua in essa senza mai poggiare i piedi per terra. Dopo aver aiutato Jason, Piper, Leo e Hedge a scappare da Eolo, si sposa con il satiro dal quale ha un figlio.

Assistente della dea Iride nel suo negozio di prodotti biologici, fa la sua comparsa nel secondo libro della seconda serie. Ha l'aspetto di una ragazza bassa e muscolosa ma ha capelli bianchi e crespi. Fanno la loro comparsa in "Eroi dell'Olimpo: Il libro segreto" nel racconto inedito "Leo Valdez e la caccia a Buford".

Si presentano come delle bellissime ragazze con tuniche di seta porpora e rosse. I loro capelli sono intrecciati con piccole vipere. Hanno occhi iniettati di sangue, denti e unghi capaci di allungarsi fino a diventare zanne e artigli affilatissimi. Sono eccezionalmente forti e restitenti, soprattutto al fuoco, per via della loro frenesia.

Chiunque le uccida viene maledetto da Dioniso. Odiano la parola e il concetto di "lavoro", amando al contrario quello di "festa". Stando a Chirone, pur essendo le sue seguaci, Dioniso le disprezza quasi quanto disprezza i semidei. Sono degli esseri con un occhio solo nati solitamente dall'unione di un dio nel maggior parte dei casi di Poseidone e di una ninfa.

Fratellastro di Percy e figlio di Poseidone. Costruisce uno scudo-orologio per Percy che lo aiuta a vincere la gara delle bighe alla fine del secondo libro. Gli stanno molto simpatiche Annabeth e Rachel, mentre inizialmente non sopporta Grover, ma poi i due diventano molto amici. Nell'ultimo libro della prima saga, aiuta Percy e il Campo Mezzosangue nella battaglia contro i Titani e viene nominato capo delle guardie dell'Olimpo. Viene descritto come un ragazzone robusto con i capelli castani corti nella prima saga e quasi stile rasta nella seconda.

Nella seconda serie, si innamora dell'arpia Ella. Il ciclope figlio di Poseidone anticamente accecato da Ulisse. Attualmente risiede su di un'isola nel Mare dei Mostri dove fa la sua comparsa nel secondo libro della prima serie quando Percy, Annabeth, Grover e Tyson sono alla ricerca del Vello d'oro. In seguito ferisce gravemente Annabeth che si spacciava per Nessuno , e viene risparmiato da Percy; cerca ugualmente di uccidere i protagonisti e, alla fine, si convince erroremente di aver ucciso Nessuno.

Madre di Marmitta e Pistone; fa la sua prima comparsa a Detroit nel primo libro della seconda serie. Ricompare successivamente nel secondo libro fra le schiere dell'esercito di Polibote. Fratello di Pistone; ama sentir urlare i propri prigionieri e indossa una sorta di perizoma in metallo. Fratello di Marmitta, indossa un'ispida toga in fibra di verto. Viene distrutto insieme alla madre e al fratello da Leo. Madre di Percy Jackson e amante di Poseidone. Lavora in un negozio di dolciumi e riesce a vedere attraverso la Foschia.

Ha sposato Gabe Ugliano, uomo rude, manesco e crudele, per coprire l'odore da semidio di Percy e quindi evitare che i mostri lo potessero rintracciare.


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Rimane incinta di una bambina dal nuovo compagno Paul. Nonostante la vita difficile che ha avuto, ha un carattere buono, generoso e gentile verso il prossimo, soprattutto nei confronti di Percy. Primo marito di Sally Jackson e patrigno di Percy Jackson. Spesso ruba il denaro a Percy e pare persino metta le mani addosso alla moglie; quest'ultima lo ha sposato per il suo odore terribile, con il quale ha coperto per anni l'odore di semidio di Percy per proteggerlo dai mostri.

Figlia di un importante imprenditore.

Infatti, pur essendo una mortale, riesce a vedere attraverso la Foschia ed aiuta Percy a trovare il laboratorio di Dedalo all'interno del Labirinto. Nel quinto libro interrompe la sua vacanza estiva ai Caraibi per aiutare Percy nello scontro che si svolge a New York. Compare inoltre nel primo e nell'ultimo libro della seconda serie e nel primo della terza.

E' un'artista di grande talento, ma viene obbligata a frequentare un'Accademia per Signore dal padre, con il quale aveva stretto un accordo per accorrere dagli amici durante la battaglia di New York. Insegnante di inglese e fidanzato di Sally Jackson nel quarto libro conosce Sally, la chiede in sposa e trova una scuola per Percy. Nel quinto libro partecipa parzialmente alla battaglia di Manhattan. Percy va molto d'accordo con lui. Madre di Nico e Bianca di Angelo. Era una mortale italiana ma viveva a Washington D. Frequentava la Yancy Academy, una vecchia scuola di Percy.

Cleptomane con i capelli rossi, prende spesso di mira Grover. Padre di Piper, viene rapito dal gigante Encelado e successivamente liberato dalla figlia e dai suoi amici nel primo libro della seconda serie. E' un attore di grande successo e bellissimo aspetto, ma con una profonda e occulta tristezza interiore. Spesso racconta a Piper racconti cherokee da parte di suo nonno Tom, morto quando Piper era piccola.

Pensa sempre di non possedere quello che si merita, pertanto, dopo aver richiamato a se' Plutone per sbaglio, gli chiede tutte le ricchezze della terra, incurante degli avvertimenti del dio. Viene posseduta da Gea, che sfrutta i poteri di Hazel per risvegliare lei e il gigante Alcione, ma Hazel, dopo una riconciliazione con la madre, riesce a riseppellire il gigante, pur uccidendo lei stessa e Marie.

Madre di Frank, muore in guerra in Afghanistan prima che il figlio venga condotto al Campo Giove. Viene spesso descritta come una "guerriera nata". Per due volte Zeus ha una relazione con lei, nelle sue diverse forme greca e romana; dalla prima nasce Talia, dalla seconda Jason. Appare come mania a Itaca nell'ultimo libro della seconda serie, cercando di ammaliare Jason. Madre di Will Solace. Madre di Austin Lake.

Viene distrutta da Leo nel quinto libro della seconda serie con l'aiuto del potere della lingua ammaliatrice di Piper e del controllo dei venti di Jason. Venne ucciso da Crono con la sua stessa falce mentre i fratelli Iperione, Crio, Ceo e Giapeto lo tenevano fermo. Dea e incarnazione della Notte, si presenta a Percy e Annabeth nel quarto libro della seconda serie.

Eris, Ipno, Geras, Thanatos e molti altri ancora. Sono figli di Gea e di Urano e saranno i principali antagonisti della prima serie. Al nome di "Titani" rispondono anche alcuni figli dei Titani della prima generazione, tra i quali Atlante e Prometeo. Alla fine della prima guerra tra dei e Titani viene sconfitto, fatto a pezzi e imprigionato nel Tartaro. Nella seconda guerra si impossessa di Luke Castellan e tenta di distruggere l'Olimpo ma viene fermato da Percy che premette alla coscienza di Luke di prendere il sopravvento abbastanza a lungo per suicidarsi insieme al Titano.

Dopo essere rimasta nell'ombra per centinaia di anni durante una parte dei quali ha aperto un laboratorio di ceramica a Woodstock , si rivela ad Apollo nel primo libro della terza serie. In entrambe le circostanze, porta appeso al collo il simbolo della pace. Rimase neutrale nella prima guerra tra Olimpi e Titani, ma si schiera dalla parte di Crono nella seconda ed attacca Poseidone. Il dio del mare lascia che Oceano distrugga il suo palazzo per potersi unire agli altri dei nella Battaglia di New York per dare il colpo di grazia a Tifone: Titano dell'Est e della luce, indossa un'armatura d'oro e ha degli occhi dorati molto brillanti e luminosi; ha un carattere molto spavaldo e arrogante e viene imprigionato in un gigantesco acero a Central Park nel quinto libro.

Titano del Sud e delle costellazioni, possiede un elmo con delle corna di ariete e un'armatura nera tempestata di puntini d'argento. Viene sconfitto da Jason Grace nello stesso periodo della battaglia di New York. Viene rincontrato da Percy, Annabeth e Giapeto alle Porte della Morte mentre sta facendo loro la guardia insieme a Iperione; viene annientato con il fratello da Tartaro in persona dopo che lo ha insultato dandogli del "fetido abisso". Titano del Nord, fa la sua comparsa nei pressi delle Porte della Morte nel quarto libro della seconda serie.

Cade nel fiume Lete in seguito alla battaglia con Percy e perde la memoria. Percy gli fa credere di essere suo alleato e di chiamarsi Bob; nel quarto libro della seconda serie Annabeth e Percy lo rincontrano nel Tartaro, venendo a sapere che, dopo averlo lasciato negli Inferi, Ade lo aveva "ingaggiato" come inserviente. Viene ucciso da Tartaro insieme a Damaseno in quanto lo avevano sfidato per salvare Percy e Annabeth e permettere loro di tornare nel mondo mortale. Titano della preveggenza e figlio di Giapeto, compare nel quinto libro con l'aspetto di un uomo molto alto dai lunghi capelli neri legati in una coda e dal volto ricoperto da graffi; rimasto neutrale nella prima guerra tra Olimpi e Titani, si schiera dalla parte di Crono nella seconda guerra e tenta di convincere Percy ad arrendersi.

Titano del sole, figlio di Iperione, compare la prima volta nel terzo libro della saga "Le Sfide di Apollo". Figli di Gea e Tartaro, sono i principali antagonisti della seconda serie. Viene fatto risorgere da Gea utilizzando la forza vitale di Era nel primo libro della seconda serie. Indossa un'armatura blu-verde e impugna un tridente e una rete da gladiatore.

Viene sconfitto per la prima volta da Percy e dal dio Terminus nel secondo libro della seconda saga. Ha la pelle d'oro, le squame delle gambe rosse, il cuore di diamante, il sangue di petrolio, i denti d'argento e i capelli rossi e intrecciati con pietre preziose; indossa un'armatura di maglia di platino e come arma utilizza un gigantesco scettro di ferro. Viene sconfitto da Jason e dal padre Giove nel primo libro della seconda serie. Sono due giganti gemelli. Efialte li ha viola e adornati da monete d'oro e d'argento mentre quelli di Oto sono verdi e intrecciati con petardi.

Al posto dei piedi hanno la parte anteriore di due serpenti. Verranno entrambi sconfitti da Jason e Percy nel terzo libro della seconda serie con l'aiuto di Bacco. Ricompaiono nel quinto libro, quando vengono distrutti da Percy e Poseidone sull'Acropoli di Atene.

Non possiede armi e indossa una maglietta di pelli di pecora a pois di cuoio verdi. Viene ucciso da Tartaro insieme a Giapeto in quanto lo avevano sfidato per salvare Percy e Annabeth e permettere loro di tornare nel mondo mortale attraverso le Porte della Morte. Nemesi di Ecate, dea della magia. Ha una carnagione molto scura, occhi freddi e scintillanti, gambe da rettile con squame color cenere e lunghe trecce che sembrano fatte di fumo; indossa un'armatura di ferro dello Stige ed impugna una grossa spada dello stesso metallo.

Il suo corpo emana una sorta di anti-Foschia, un magico fumo scuro che spegne il fuoco e reagisce a contatto con la vera Foschia e che Clizio usa per possedere i corpi di altri esseri viventi e farli parlare a suo posto. Viene messo da Gea a guardia del versante terreno delle Porte della Morte insieme alla maga Pasifae. Nemesi delle tre Parche, fa la sua comparsa nel quinto e ultimo libro della seconda saga.

Viene ucciso dalle Parche alla fine dello stesso libro. Nemesi di Apollo e Artemide, fa la sua comparsa nel quinto libro della seconda serie. Ha un volto molto bello ma sfigurato per via del fatto che gli erano stati tolti gli occhi e in seguito Efesto ne aveva costruiti un paio meccanici. Viene ucciso da Reyna con l'aiuto sia di Atena che di Bellona nel quinto libro della seconda serie. Viene ucciso da Piper e Annabeth nello stesso libro con l'aiuto indiretto di Deimos, il dio del panico.

Figlia di Porfirio e principessa dei giganti, fa la sua comparsa nel quinto libro della seconda serie. Viene uccisa da Piper con l'aiuto della madre Afrodite. Figlio di Ponto e di Gea, fa la sua comparsa a San Francisco nel terzo libro della prima serie. Ha il dono della preveggenza e della metamorfosi. Ritorna durante la "battaglia del Labirinto" al Campo Mezzosangue, riuscendo a uccidere la sua odiata guardia carceraria. Percy lo vede in lontananza dal palazzo di Poseidone nel libro successivo mentre sta combattendo contro una gigantesca aragosta.

Gigante minore nato dall'unione di Gea e Poseidone, fa la sua comparsa nel Labirinto nel quarto libro della prima saga dove viene sconfitto da Percy. Dea delle creature e dei mostri marini, figlia di Ponto e Gea. Viene esiliata ad Atlanta dagli dei dell'Olimpo per aver sostenuto insieme al fratello Forco la fazione dei Titani. Ha l'aspetto di una giovane sulla ventina con occhiali spessi, capelli neri e crespi e apparecchio sui denti. Mostri nati dalla terra alti circa due metri che hanno sei braccia ciascuno e indossano un semplice perizoma di pelle; fanno la loro prima comparsa nel primo libro della seconda serie sul monte Diablo, dove Encelado tiene prigioniero il padre di Piper.

Vengono chiamati anche Figli della Terra. Spiriti dei cereali e dei frutti che fanno la loro comparsa nel secondo libro della seconda serie. Hanno le dimensioni di neonati grassocci, possiedono ali secche e fragilii, capelli bianchi, occhi verdi senza pupille e canini appuntiti. Sono solitamente molto aggressivi e, se arrabbiati, possono essere micidiali.

Dei della montagna; fanno la loro comparsa all'inizio del quarto libro della seconda serie sugli Appennini mentre stanno cercando di impedire alla Argo II di valicarli. Hanno la carnagione scura come il basalto e indossano delle semplici tuniche bianche; sono alti sei metri e portano i capelli incolti e una lunga barba bianca.

Sono la forma romana degli Ourea. Stando alle parole del loro re, essi sono rettili intolleranti al lattosio. Primo ed eterno re di Atene. Questo geminus fa la sua comparsa nell'ultimo libro della seconda serie. Si presenta ai semidei della Argo II impugnando un bastone terminante con un gioiello verde in una mano e un vassoio con una cloche d'argento nell'altra: Ha occhi neri imperscrutabili.

Percy e Annabeth la incontrano nel Mare dei Mostri nel secondo libro della prima serie. Cerca di trasformare Percy in un porcellino d'India per sempre e tenere Annabeth con se', ma viene sconfitta dalla ragazza. Ha un carattere folle e sadico. Sembra avercela in particolare con Percy e Tyson; dopo che Chirone torna come direttore, viene rimandato a scontare la sua pena eterna.

Figlio di Teti , fa la sua comparsa sotto forma di spirito nell'ultimo libro della prima serie quando, sulle rive dello Stige, tenta di convincere Percy a non rendersi indistruttibile. Ha lunghi capelli neri e unghie smaltate di rosso. Ha un centro commerciale, dove vende pozioni magiche, veleni, armi, attrezzature magiche e abbigliamento per uomini e donne. Possiede una lingua ammaliatrice superiore anche a quella di Piper. Riappare nel terzo libro della terza serie, dove si allea con l'imperatore Caligola e tenta di trasformarlo in un nuovo dio del sole sfruttando i poteri residui del Titano Helios e di Apollo.

Piper la uccide con il proprio pugnale. Risorge nel primo libro della seconda serie. Litierse, spadaccino molto abile soprannominato "Mietitore di uomini" e Zoe, che ha trasformato in una statua d'oro. Quando Jason, Leo e Piper capitano in casa sua, cerca di trasformarli in oro ma viene sconfitto da Jason che fa tornare in se' le persone da lui trasformate in oro.

Maga immortale che compare nel quarto libro della seconda serie. Viene posta da Gea, insieme al gigante Clizio, a guardia delle Porte della Morte sul loro versante nel mondo mortale; prima di essere sconfitta dalla magia di Hazel, riesce a ricreare il Labirinto una volta appartenuto a Dedalo: Quando si presenta, seppure come fantasma, in forma visibile, ha l'aspetto di un uomo alto, vestito di bianco, con una sottile corona d'oro sulla testa. Muore definitivamente durante lo scontro con Luke nel Labirinto. Fa la sua comparsa sull'Olimpo nel terzo libro della prima serie mentre balla felicemente con il marito.

Antico e immortale sovrano dell'Arcadia, fa la sua comparsa nel primo libro della seconda serie. Nella sua forma umana, ha un fisico muscoloso, capelli neri e ispidi, occhi rossi e malvagi e denti molto appuntiti; indossa delle pellice sbrindellate di diversi animali. Madre di Romolo e Remo, resa immortale dal dio Tiberino che ne ha fatto la sua compagna, compare a Roma nel terzo libro della seconda serie; come il marito, ha un look in stile anni Cinquanta, tanto che Annabeth la scambia per Audrey Hepburne.

Vecchio mendicante e messaggero dei Proci per il quale viene scambiato Jason, occultato e travestito magicamente, nel quinto libro della seconda serie. Appare nel secondo libro della terza serie come uno spettro arancione che fluttua a mezz'aria e dal cui collo reciso continua a grondare sangue spettrale. Pegaso di colore nero nonostante venga presentato all'inizio come una giumenta che in principio apparteneva a Luke Castellan.

L'unico segugio infernale buono esistente. Fu addestrata da Dedalo e dopo la sua morte venne affidata a Percy durante le assenze di Percy se ne prendeva cura Beckendorf. Compare per la prima volta nel quarto libro. Aiuta Percy anche nell'Ultima Battaglia. Pegaso appartenuto a Reyna; accompagna la padrona nel viaggio verso la Grecia, restando sfinito e ferito mortalmente. Viene poi salvato e portato al sicuro sull'Olimpo dove viene messo in un acquario costruito da Efesto e Poseidone.

Fa la sua comparsa nel secondo libro della seconda serie, anche se si mostra per la prima volta ad Hazel negli anni Quaranta. Ha un manto color miele e la criniera nera, si nutre d'oro, ha un linguaggio mentale molto rude e un carattere scorbutico. Fa la sua comparsa in un sogno di Jason nel primo libro della seconda serie.

Nel secondo libro tenta di rallentare, insieme al suo branco di lupi grigi, l'avanzata dell'armata di mostri guidata da Polibote contro il Campo Giove. Il primo ed immortale signore dei cavalli, fa la sua comparsa nel quinto libro della seconda serie. La sua forza vitale collega tutti i pegasi, per cui se lui viene ferito, tutti i cavalli alati sentono il suo dolore. Un enorme cinghiale alto quasi dieci metri che fa la sua comparsa nel terzo libro della seconda serie.

Creature molto rare, allevate nel ranch di Gerione, sono cavalli nella parte anteriore e galli in quella posteriore. Depongono le uova solo una volta all'anno. Fanno la loro comparsa nel quarto libro della prima serie. Capra magica sacra a Zeus che fa la sua apparizione in "Eroi dell'Olimpo: Le sue corna sono ritorte, il suo pelo grigio e arruffato, occhi color ambra e un collare bronzeo al collo. I centauri sono esseri con la parte anteriore umana e quella posteriore da cavallo. Esistono due specie diverse di centauri: Durante la prima media di Percy si era spacciato per il suo professore di latino.

Gli piace molto la musica di Dean Martin. Per mascherare la sua natura va in giro su di una sedia a rotelle, dove riesce magicamente ad incastrare la sua parte equina. Gli ittiocentauri sono creature marine molto simili a centauri e si differiscono da loro per il fatto che hanno una diversa carnagione nella parte umana e il loro corpo, invece che con la parte posteriore di un cavallo, termina con una lunga coda di pesce con una pinna caudale color arcobaleno; sulla testa hanno un paio di chele di aragosta a mo' di corna.

I mostri sono proprio quelli della mitologia greca.