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Un ciclo politico al tramonto. Obiettivi europei, questioni locali: Nondimeno, gli esiti che tale assimilazione programmatica ha generato sul piano concreto degli interventi appaiono spesso ancora incerti. Le politiche di social housing in Italia sono emblematiche in questo senso: La matrice europea del discorso sul social housing: La declinazione locale delle politiche: Riferimenti bibiografici Bifulco L. Temi e prospettive emergenti, Carocci Editore, Roma.
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Spunti dal e per il territorio lombardo, Guerini e Associati, Milano. Critical Perspectives on governance and power, Routledge, London. Le politiche del territorio sono inevitabilmente legate a questo tipo di sviluppo locale, ove produzione e welfare sono radicalmente connesse e generano azioni di governance da sempre condivise. La crisi economica, qui particolarmente incisiva, mostra la profonda trasformazione di questa organizzazione e il venir meno di questo legame tra produzione e servizi.
I materiali di questa ricerca, le ipotesi, le esplorazioni e i primi risultati sono sul blog: Disfarsi La lunga tradizione di studi su Biella individua delle origini antiche per questo distretto, finanche medievali Maitte, La stretta relazione tra industria e welfare, come detto, si inaugura con le grandi infrastrutture costruite dagli industriali nel primo Novecento.
Ma anche scuole, asili, istituti di formazione. E ancora alberghi, stazioni sciistiche, parchi, piscine, ospedali, cimiteri. Possiamo facilmente immaginare un aumento costante di case sfitte, di territori abbandonati, di radicale dismissione degli spazi. La dismissione dei luoghi del lavoro o la loro drastica minorazione ha causato anche un ingente problema sociale: I due settori trainanti del Biellese sono da sempre quello tessile e quello edile.
Riproducendo dinamiche rilevabili lungo tutto il territorio italiano Censis, , anche nel biellese sono essenzialmente le famiglie a farsi carico dei servizi che sono venuti meno. Si assiste a un progressivo e costante dilapidamento dei patrimoni familiari. Si tratta di iniziative molto potenziate negli ultimi anni, a volte molto circoscritte e localizzate, altre volte costituenti veri e proprie reti territoriali.
Si tratta di un piano quinquennale, guidato dalla Caritas, che comprende il Comune, il Cissabo Consorzio dei Servizi Socio-Assistenziali del Biellese Orientale , il Centro servizi Volontariato, alcuni enti privati. Da qui partono molto spesso iniziative importanti e progetti di ordine culturale e sociale di rilievo per il territorio comunale. Anche qui, tranne nel caso del piccolo comune di Veglio, si tratta di soggetti non istituzionali. Il successo di queste iniziative non pare essere per ora decisivo.
La situazione finora descritta ci mostra un biellese completamente diverso da quello che si poteva osservare anche solo una decina di anni fa. Forte di un osservatorio sociale, la Caritas immagina e costruisce altre reti in cui gli attori principali sono talvolta le cooperative, talaltra i consorzi, altre volte ancora soggetti privati come la fondazione Pistoletto. Risulta evidente che le immagini di futuro che si possono esprimere debbono determinarsi guardando alla vecchia struttura pensando tuttavia alla nuova stratificazione e riarticolazione. Riferimenti bibliografici Bonomi A. Indagine sui territori della crisi, Einaudi, Torino.
Con tale procedura si individuano le aree metropolitane di Trieste, Cagliari, Catania, Messina e Palermo1. I contenuti della L. Esso definisce i ruoli e le competenze degli enti locali, conferma le aree metropolitane della L. La Riforma del Titolo V del conferisce rilevanza costituzionale alla Aree metropolitane art. Per adeguare il DLgs. Il combinato disposto della sospensione e della mancata conversione del D. Coincide con quello della provincia soppressa. Secondo quanto contenuto nel disegno di legge, Regioni e Comuni saranno gli unici livelli amministrativi ad elezione diretta, mentre le Province saranno trasformate in Enti di Area Vasta con meno funzioni e senza personale politico eletto.
Al fianco degli Enti di Area Vasta saranno istituite le Aree Metropolitane per amministrare le aree urbane strategiche. Infine, sono previste unioni e fusioni per i Comuni con meno di Il dibattito che ne consegue pone in evidenza tutte le contraddizioni del processo di governance territoriale. Con particolare riferimento al settore amministrativo, tre sono i punti rilevanti: Il Consiglio regionale ha approvato il provvedimento di modifica dello Statuto speciale cancellando le Province e declassandole in una fase intermedia a enti di secondo grado.
Il Consiglio regionale ha approvato il D. L Costituzionale per la modifica dello statuto speciale e l'abolizione di tutte e otto le province. In riferimento al tema dei servizi, il D. Delrio tenta di risolvere il conflitto latente tra province e unioni di comuni sui modelli gestionali da adottare19 proponendo una distinzione tra: A tal proposito si v.
Anche se il D. Costituzionale approvato dal Consiglio della Regione Sardegna n. Questo significa che tali enti vanno considerati alla stregua di figure di rilevanza statutaria, e quindi di rilevanza costituzionale, essendo lo Statuto della Sardegna, in quanto regione speciale, adottato con legge costituzionale. PUM del Comune di Cagliari. Tali strumenti, infine, hanno consentito un evoluzione particolare della governance metropolitana introducendo il Forum dei Sindaci equiparabile alla conferenza metropolitana del decreto Delrio , il Tavolo tecnico intercomunale coordina i tavoli territoriali , i tavoli territoriali d'area coordinano i diversi piani comunali tra loro e rispetto al piano strategico , i tavoli tematici delineano le azioni di piano settore per settore In tal senso, il D.
In che modo coinvolgerli nel dimensionamento di piano e nella conseguente definizione delle aree destinate a servizi? Riferimenti bibliografici Alulli M. Governo impugna la legge sull'abolizione delle province. Per una ricapitalizzazione efficacemente co-creativa dei sistemi territoriali italiani Luciano De Bonis. De Bonis , , Si tratta evidentemente di un approccio top-down, tipico degli ambiti di politica industriale, per esempio di buona parte dei programmi di ricerca quadro ora Horizon o dell'Agenda Digitale, ma anche della gestione della stessa European Network of Living Labs ENoLL.
Il modello si attua principalmente tramite interventi in ambiti normativi e regolamentari, incentivi fiscali o finanziamenti diretti di specifiche iniziative. Si tratta di un approccio di tipo bottom up, basato sul presupposto che l'innovazione sia strutturalmente intrinseca ai processi partecipativi multi-livello. Necessita quindi sperimentare nuove pratiche e soprattutto politiche di integrazione che rinuncino alla pretesa di guidare il cambiamento della struttura sociale, economica, culturale ed ambientale, e che partano o che si fondino su modelli esistenti e di successo di interazione sia in senso economico-sociale sia in senso spaziale e quindi infrastrutturale.
Solo in un secondo momento le istituzioni intervengono per dare il loro contributo e per rendere possibile il sostegno di capitali privati esterni ai contesti. Ma le grandi operazioni urbane dal tipo delle Olimpiadi, degli Expo, ecc. Riferimenti bibliografici Albrechts L. Quale conoscenza per l'azione territoriale, Franco Angeli, Milano. On the edge of the millenium. Mutamenti, nuovi soggetti e progetti, pp. Knowledge, Innovation and Sustainability: Collaboration and the knowledge economy: Thinking in action, Abingdon and New York, Routledge.
Lo spostamento dei mercati verso oriente ha prodotto un generale riassetto del sistema infrastrutturale nazionale ed europeo. Si tratta di un nuovo criterio per allocare risorse che pone al centro la costruzione di territorio attraverso strategie multilivello e integrate.
Dai Sistemi turistici e dai Sistemi insediativi territoriali si derivano al contempo strategie di sviluppo locale e regionale in una logica pan-europea. Figura 1 A sinistra: I paesaggi abitati; in alto a destra: I poli urbani maggiori; in basso a destra: I poli urbani minori e la rete dei borghi Di Ludovico, Properzi, Santarelli Tale interpretazione ha portato a concentrare sulle aree interne le risorse finanziarie finalizzate alla tutela ed a progetti di protezione ambientale, e sulla costa e nelle principali valli del pettine, ed in particolare sui Poli urbani maggiori, le risorse finanziarie finalizzate, quasi esclusivamente, allo sviluppo industriale ed insediativo Di Ludovico, Properzi, Santarelli Riferimenti bibliografici Choay F.
Questo contributo si propone quindi di ricostruire alcuni effetti spaziali locali della crisi e di riflettere su possibili strumenti e strategie per stimolare condizioni di rinnovamento.
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Debolezze e incertezze di una transizione terziaria incompiuta: Figura2 Il mix funzionale dei progetti norma previsti dal PRG Un itinerario di analisi e proposte, Mondadori, Milano. Il piano e i progetti, Grafo, Brescia. I territori della decrescita sono stati soprattutto i territori montani e alto-collinari. Per tale griglia si individuano i quattro sottosistemi di riferimento del sistema urbano: Si specificano gli obiettivi generali tracciati per ciascun sistema di riferimento:.
I fenomeni rigenerativi che si verificano nell'ambito del mondo vegetale vengono considerati con una certa naturalezza: A tal proposito si parla anche di sviluppo sostenibile. Sinonimi di resilienza sono: Le lettere che danno il nome a questa tecnica non sono altro che delle iniziali: La prima lettera sta ad indicare gli eventi negativi, che non possono essere controllati.
La terza lettera del modello sta ad indicare le reazioni fisiche agli eventi. A differenza delle reazioni consequences , gli effetti derivano dalla messa in discussione delle convinzioni. Nel nome della resilienza significa dunque porsi continuamente una domanda di fronte agli accadimenti: Analogamente per il sistema urbano si possono individuare delle variabili, che possono essere suddivise in: Figura 2 Andamento della popolazione residente del comune di San Gregorio Magno dal al Realizzazione di una villa comunale e di un centro sociale Individuazione e perimetrazione dell'ambito di consolidamento.
Una politica che fissi le condizioni locali per lo sviluppo energetico e regole chiare per l'identificazione, negli strumenti di pianificazione, di arie eleggibili per la realizzazione degli impianti. La definizione di tali aree vuole essere un primo passo per gestire la realizzazione degli impianti eolici, per evitare la loro proliferazione al di fuori di una qualsiasi logica ambientale, urbanistica e infrastrutturale.
La diffusione di opportune forme di coordinamento nelle politiche di promozione, accompagnata da alcuni importanti interventi di riqualificazione urbana e di realizzazione di idonei insediamenti turistici, potrebbe essere la strada da seguire per far assurgere la dimensione turismo ad elemento qualificante dello sviluppo delle aree interne, contrastando in tal modo anche gli attuali diffusi fenomeni di marginalizzazione. Riferimenti bibliografici Cancelliere A. Istituto Nazionale di Statistica , Annuario statistico italiano , Roma.
A bridging concept or a Dead End? Cibo, gioco, festa, moda, Utet, Torino. Abstract La crisi economica internazionale ha determinato la riorganizzazione e il riequilibrio complessivo di dinamiche e pratiche di gestione urbana e territoriale. Attori coinvolti, ruoli, strumenti giuridici ed economici alternativi a quelli tradizionali sono gli elementi basilari di tali trasformazioni.
Sono dunque necessari strumenti strategici e multidisciplinari, per intervenire contemporaneamente sui diversi livelli della crisi. Il principio di fondo del. Crowdfunding e senso identitario: La presa di posizione e le iniziative che nascono 'dal basso' sono espressione di un diverso approccio alla vita urbana e di un nuovo modo di pensare. La crisi coinvolge dunque questioni etiche e di valore prima ancora che economiche e finanziarie Bonafede e Lo Piccolo, a, b, ; Lo Piccolo e Thomas, In tale contesto, la dimensione ideale per la messa in pratica di processi partecipativi e di pratiche come il crowdfunding civico risulta essere il quartiere, in quanto elemento costitutivo della struttura urbana, luogo di mediazione tra dimensione privata e pubblica de Certeau, Giard, Mayol, Resistenza all'individualismo e al neoliberismo imperanti.
Resistenza alle derive pseudo-pubbliche. Da un punto di vista strettamente pratico, infatti, risulta evidente che coinvolgere i semplici cittadini piuttosto che i facoltosi imprenditori o i finanziatori esteri comporta la drastica riduzione delle entrate costituite dalle donazioni. Si tratta in pratica di destinare una porzione del. Queste sperimentazioni alimentano il fermento culturale italiano e potrebbero rappresentare un nuovo elemento di orgoglio nazionale.
In Italia possiamo rintracciare vari esempi, tra cui alcuni casi emergenti: Ad oggi sono stati raccolti per il suo restauro La ricompensa dipende dalla quota versata: Si prevede il raggiungimento di 1. Diversi altri esempi si possono ritrovare nella piattaforma, e tutti hanno la stessa struttura. Cambia il progetto, ma il metodo resta lo stesso.
Infine per una maggiore garanzia di trasparenza preferiremmo utilizzare per il meccanismo di crowdfunding civico la piattaforma www. In questo modo potrebbe essere garantita la. Riferimenti bibliografici Allegretti G. Habiter, cuisiner, Gallimard, Paris. Lo Piccolo and H. Thomas Eds , Ethics and Planning Research, pp. Al concetto di territorio inteso come atto di espressione dei diversi milieux che lo abitano Deleuze G. I sobborghi e le zone adiacenti vennero trattati come meri oggetti facilmente modellabile.
Ancora oggi si osserva un approccio settoriale nella pianificazione urbana. Come il piano Albertini, il Piano di Governo del Territorio proposto dalla Giunta Moratti propone uno scenario inverosimile di crescita senza misura. Tale energia, generata da pratiche di resistenza alla dissociazione, produce metamorfosi urbane diffuse spesso impreviste e inattese P. Negli ultimi anni assistiamo a diversi fenomeni di riappropriazione degli spazi urbani con diverse declinazioni. Emblematico il caso del quartiere Isola-Garibaldi. Un gruppo di persone, residenti e lavoratori del quartiere o semplicemente interessate alle forme di partecipazione attiva alla vita di quartiere, si occupano di spazi pubblici, questioni urbane e relazioni tra cittadini.
La pressione delle istituzioni per un progetto urbano non voluto dagli abitanti del quartiere, ha portato a conseguenze inattese. Boatti, e si trasforma. Tanto quanto le trasformazioni determinate dalla pianificazione urbana istituzionale, i dispositivi di coesistenza partecipano alla metamorfosi del territorio. La Commissione Europea ha adottato alcune proposte legislative per la politica di coesione Un approccio incerto diventa un passaggio essenziale per sostenere uno sviluppo integrato consentendo un processo di rigenerazione urbana condiviso.
Una visione patrimoniale del territorio richiede un apporto consapevole e attivo degli abitanti e dei produttori che lo vivono. Tale approccio porta a una percezione alternativa del sistema urbano. Il valore di un territorio, patrimonio e memoria storica, essenza dei luoghi, nasce dalla stratificazione lenta e costante dei secoli.
La componente umana e quella ambientale contribuiscono in maniera determinante alla costruzione del tale valore. Tale dinamica attribuisce al concetto di scala la ricchezza del concetto di relazione. Riferimenti bibliografici Arcidiacono A. Ethique, Editions du Seuil, Paris. I benefici offerti dagli ecosistemi, vitali per il benessere e lo sviluppo economico e sociale futuro, si possono suddividere in due macro categorie: The Economics of Ecosystem and Biodiversity.
Il passo successivo ha portato alla ricerca di partner enti pubblici e privati che fossero in grado di sviluppare delle strategie adeguate. Queste partnership coinvolgono enti a diversi livelli rendendo possibile anche avere dei risvolti progettuali a diversi livelli e potendo quindi aggiungere valore alla visione globale del progetto. I dati risultanti dovrebbero confluire nel processo di elaborazione delle politiche e nella gestione locale delle risorse naturali. Le GI possono contribuire a migliorare diversi aspetti della gestione urbana, in quanto rafforzano gli ecosistemi e di conseguenza i servizi da essi supportati ambientali, sociali ed economici.
Tale politica svolge un ruolo essenziale nel favorire il passaggio a investimenti destinati alla costruzione di una crescita intelligente e sostenibile mediante azioni volte a risolvere problemi climatici, energetici e ambientali. Gli assi strategici formulati, dovranno delineare raccomandazioni pratiche, 7. DG Environment, European Commission. In secondo luogo ponendo l'accento sulla conservazione e la massimizzazione del potenziale dell'ambiente naturale. Riferimenti bibliografici Ajuntament de Barcelona , Barcelona green infrastructure and biodiversity plan Biodiversity in the City of Lisbon: Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo del 22 novembre Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle Regioni: Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni: Convention on Biological Diversity, http: Ecosystem Services in Urban Management.
Department of Economic and Social Affairs. Green Structure and Urban Planning. I modelli che verranno analizzati sono quelli di Genova, Torino, Milano e Bologna. Agenda Urbana nazionale, smart City, cambiamenti climatici. Tale crisi si riscontra nel fallimento di gran parte dei modelli di gestione economica e di governance fino ad oggi utilizzati nelle aree urbane.
Le definizioni sono numerose e talvolta in contrasto tra loro. Ulteriore chiarezza circa cosa sia una Smart City proviene dai bandi Horizon che dedicano ampio spazio al tema. Leggendo le call esplicitamente dedicate alle tematiche urbane, emergono con forza per la prima volta alcuni aspetti operativi specifici della Smart City.
I modelli di governace ideati ad hoc per dirigere il processo di crescita di una Smart City possono essere sintetizzati in due grandi famiglie: I Tavoli di discussione tecnici, reperimento fondi, discussione sono il luogo del coinvolgimento degli stakeholders.
Seguendo anche le linee guida contenute nel documento in discussione per la definizione di una strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, la pianificazione territoriale dovrebbe attivare strategie in grado di: Riferimenti bibliografici Ambrosetti , Smart Cities in Italia: Cassa Depositi e Prestiti , Smart City. Progetti di sviluppo e strumenti di finanziamento. Impacts, Adaptation, and Vulnerability. Abstract Per i comuni in Italia si profilano maggiori compiti e minori risorse. Comuni al centro Maggiori compiti e minori risorse si profilano per i comuni in Italia, singoli o in rete.
Questo contributo invita a discuterne a partire dalle politiche temporali urbane, nate in Italia e debolmente imitate in Europa. Alcuni enti realizzano politiche temporali specifiche come a Lione, Parigi, Belfort e Poitiers Rochman, Tremblay, ; altri riconoscono caratteri temporali nelle pratiche di pianificazione e gestione urbana, ad esempio Digione.
Il primo versante delimita le politiche temporali urbane. Molti possono essere gli esempi. Gli usi temporanei sono un tema cardine del documento strategico per Berlino , ma anche per studi sperimentali di geografia a Gorizia e Nova Gorica. Il 5 luglio la Giunta comunale, con deliberazione n. Il programma di lavoro prevede tre fasi: Un approccio strumentale ha motivato la scelta e definizione dei possibili temi di intervento e proposte di progetti su cui sviluppare il Piano: Le tre reagiscono sia rispetto ai singoli soggetti sia al territorio fisico7.
Sono gli esiti del monitoraggio8 che confermano le ipotesi di una combinazione delle tre componenti rispetto a contesto urbano e singoli dipendenti agili. Riguarda settori diversi, con un bacino complessivo di circa Sebbene la proposta riguardi Milano, la risposta rimarca un territorio legato alla regione urbana milanese e oltre. Non meno significative sono i vantaggi per le imprese, la cui restituzione esula dal presente contributo.
A riguardo si rimanda ad una sintesi Mapelli, delle ricerche empiriche condotte da anni nei paesi di lingua anglosassone. Secondariamente, il trattamento degli orari e dei luoghi di lavoro come tema esplicito e diretto di una politica pubblica rispetto al suo impatto sul territorio, sebbene sia da sempre un tema delle politiche temporali urbane, spesso era rimasto sottotraccia.
Riferimenti bibliografici Arena G. Studi sul cambiamento organizzativo nella pubblica amministrazione, Angeli, Milano, pp. Comune di Bologna , Bologna. Leggere il nuovo piano urbanistico. A cura di B. Comune di Milano e Amat, , Gli esiti della Giornata del lavoro agile. Una sperimentazione del Piano territoriale degli orari, http: Dente B, Bobbio L. Ministry of Social Affairs and Employment, Dpt. Politiche del tempo urbano in Italia, Angeli, Milano.
Processi socio-economici e sviluppo urbano Nella maggior parte delle economie avanzate i sistemi urbani stanno subendo una profonda trasformazione.
Post-metropoli e nuove dinamiche socio-economiche Con il testo Postmetropolis pubblicato in edizione originale nel , Edward W. I nuovi processi di urbanizzazione sono permeati dalla globalizzazione. Gli studi urbani sono, infatti, multilivello e prestano attenzione al contesto ed al ruolo di fattori strutturali e istituzionali Scott, Riferimenti bibliografici Castells M. Stile di vita, valori e professioni, Mondadori, Milano. Encountering the City, Routledge, London]. L'economia sociale delle metropoli, Il Mulino, Bologna.
Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali Email: The Ignored Challenge, Bruxelles Brunori, La ri -costruzione sociale del paesaggio nella campagna contemporanea. Processi, problematiche politiche per uno sviluppo rurale sostenibile, in La gestionedel paesaggio rurale tra governo e governance territoriale.
Maragon, Franco Angeli, Milano Che fine ha fatto la riforma? I temi da affrontare riguardano quattro grandi visioni: Ma a Matera sopravvive ancora, malgrado i processi di progressiva terziarizzazione, una forte componente rurale che negli ultimi anni ha registrato un cospicuo incremento di addetti al settore primario orientato anche sulla erogazione di servizi7. I dati presentano alcuni indizi di un certo interesse: I nuovi addetti nel sono collocati in gran parte nel turismo: Si registra, infine, un piccolo ma significativo aumento in agricoltura e questi dati controbilanciano la perdita di occupazione a Matera nei settori industria, costruzioni e commercio.
Rappresenta la principale causa di scomparsa delle terre agricole francesi, mentre gli spazi naturali, per la loro parte, vengono meglio protetti e tutelati. Per questo motivo, malgrado la moltiplicazione di aree protette, il consumo di suolo agricolo sembra non arrestarsi sul territorio francese. In queste condizioni il desiderio di costruire degli alloggi, spesso completamente legittimo, si manifesta nella ricerca di una briciola disponibile alla vendita e di un accordo finanziario adeguato.
Per rispondere a questa logica, il suolo selezionato deve essere piano e di un solo proprietario: Crescono le industrie creative, e la stessa cultura anche attraverso il turismo. New Challengesfor Agricultural Research: Urbano rurale ecologia, Donzelli, Roma. Processi, problematiche politiche per uno sviluppo rurale sostenibile, in Brunori G. Urban and digital agenda: Abstract In the framework of the EU-level debate on the link between Urban and Digital we highlight some possible misinterpretations to be avoided when transferring these reflections into regulations and guidelines at the level of the Italian Urban Agenda.
In particular, we propose a new way to look at cities, free from the constraints of the mainstream urban and planning theory, which takes them as real-life experimental laboratories for reconceiving city making and the concept of digital innovation itself. This latter intended as real, radical change, not simply assured by the ICT endowment of smart cities and communities, but also requiring the enabling of lively and collaborative learning environments, whereby new socio-digital infrastructures are built on the top of new forms of governance, participation and democracy.
Out of the simple superimposing of a technological layer to the existing physical or communitarian one, but rather through the exploration of a number of possible development opportunities emerging from collective learning in Smart Cities, consistently with a conception of urban environments as immense and promising laboratories, where innovation is co-created and the immanent intelligence of the urban is revealed by ICT, rather than installed or simply ICT-enabled.
And, last but not least, where a renovated perspective of sustainability focuses on longer-term social revenues from innovation policy, according to a much broader perspective, although however profitable, than that one of shorter-range yields of accruals in urban infrastructure. However, in the past three years now, and due to a variety of factors, including an increased awareness of the role of cities and of the power of citizens in addressing global challenges and enabling the achievement of broader policy targets, the need has emerged for a more structured integration of urban and regional development themes, to be achieved within the framework of the new programming period The DAE contains specific policy actions, aimed at achieving 13 specific goals, grouped around seven priority areas: Digital single market; Interoperability and standards; Trust and security; Fast and ultra-fast Internet access; Research and innovation; Digital literacy, skills and inclusion; and ICT-enabled benefits for the EU society.
However, none of the key policy documents that could be mentioned in association to the second strand — even those explicitly aimed at increasing the consideration of cities as playing a major role in support of Europe targets — have tackled the issue of developing a structured framework for the UAE, with defined priorities and action lines, as yet.
The necessity for this framework has been recently put forward by a group of Member States led by Netherlands and Belgium, but notably including the four EU Presidencies of , namely Greece, Italy, Latvia and Luxembourg and received support by the Directors-General responsible for urban development in the Member States Greek Presidency, Key elements of a european urban agenda Based on existing pieces of EU legislation, we can anticipate that an Urban Agenda for Europe should at least be operationalized according to the following principles: More and better integration of local authorities and civil society in the implementation process of Europe as well as in all decision-making stages of the new cohesion policy , from programme design to execution and evaluation; 2.
Delivery of traditional and innovative ways of networking, exchange of experiences and best practice sharing among and across leading European urban development players. This should particularly promote networking activities for European cities and the follow-up to ERDF-funded projects, such as those collected in a recent good practice study by DG Regio These will aim to promote innovative and transferable approaches and solutions in the field of sustainable urban development, for all thematic objectives of cohesion policy. Integration should not only take place across thematic objectives and sectorial priorities, but also through bundled funding from different priority axes and programmes e.
Finally, the intermediate body to carry out the management and implementation of ITI can be an EGTC17 or other similar legal body, which creates the possibility to combine actions financed from ETC18 and from the Structural and Investment Funds. One of the ESF investment priorities under the Promoting Social Inclusion and Combating Poverty Thematic Objective 9, CLLD consists of a development model that mobilises all the key players from a deprived area into a collaborative partnership to increase employment and overcome disadvantage.
In rural areas, CLLD has already been in place during the previous programming period as the http: European Grouping of Territorial Cooperation. In urban areas, it is recommended that the physical and economic regeneration activities supported by the ERDF should go hand in hand with the ESF actions aimed at promoting the social inclusion of marginalized groups. Connections with the European Digital Agenda While the ITI or CLLD supported projects in urban areas may well include low-carbon investments, energy efficiency in public buildings, social housing, urban regeneration, reduction of air pollution, and clean urban transportation, an interesting connection to the DAE is the possibility of using the European Structural and Investment Funds to accelerate the take-up of ICT, broadband, eCommerce and eGovernment at local level.
Such growth can materialise in two main ways: Additionally, the development of a Strategic Policy Framework for the implementation of DAE goals at national and regional level is one of the ex-ante conditionalities applying to the new programming period of Structural and Investment Funds. We can therefore summarize the current outlook of policy planning and programming at urban and regional level in the following manner.
The ITI can be used as an instrument to attain some of the DAE goals in terms of local infrastructure and territorial innovation, while CLLD and Smart City pilot experimentations clearly can combine social with technological innovation at different territorial scales. Apart from Structural and Investment Funds, direct EU driven initiatives such as the European Innovation Partnership and Horizon can also be invoked to promote and financially support these experimentations. Taken together, the broad set of actions above is meant to stimulate a virtuous circle of investment in and usage of digital technologies, with a decisive role attributed to the urban and local level.
The underlying focus on innovation links the urban with the digital agenda in a way that challenges the conventional wisdom on cities. After 16 years the role of technologies is far different and more promising: European Agricultural Rural Development Fund. In terms of scope, objectives and ideal, the vision of the European city of tomorrow that emerges from this picture is: Within this framework, operational questions to be answered include: Examples of such experiments include: Can the former promote a broadened concept of Smart City, which also includes social and environmental aspects, in addition to the digital ones, and therefore the development of an enabling infrastructure for socio-digital innovation?
Can the latter be seen as an alternative instrument of governance that makes room for public sector innovation through better engagement of and more collaboration with citizens and local communities? The main action lines of IDA implementation25 are inspired by the priorities of the homonymous flagship initiative of the Europe strategy, and involve the domains of Digital Divide, e-Identity, e-Administration, e-School, e-Health, e-Justice, e-Payments and e-Invoicing. Due to the partition of competences between the National and the Regional level established by the Italian Constitution, most of the IDA action lines actually require shared decisions with the Regions and Autonomous Provinces of Italy.
In essence, the DAE implementation in Italy resembles a sectorial policy, requiring among other things a strong coordination between regional and national government structures. This is not at all what we should expect in the case of the UAE. First, we need to give due recognition to cities as places and agents of change, and therefore adapt and reformulate our agenda goals in the perspective of exploiting that potential for urban and regional development.
Second, the strategic importance of civic communities, for both the smaller and the larger sized municipalities, requires a change of style in implementation of projects and programmes, giving more emphasis to social innovation and experimentation. Third, despite the association of objectives between DAE and UAE, the future of urban development in Italy will be strongly dependent on a renovated perspective of sustainability, which focuses on longer-term impacts, rather than shorter-range implications of accruals in urban infrastructure.
This does not mean to sacrifice conventional wisdom on return of investments, but to introduce different ways of evaluating — and therefore, measuring — the social revenues from innovation policy according to a broader perspective With the definition of the new regional policy framework at EU level in late , cities and towns have gained an additional dimension of operations that was not that clear in the previous programming period: Now after the Lisbon Agenda in , the Europe strategy and its flagship initiative known as Digital Agenda for Europe, citizens as well as businesses are in focus of digital innovation and the take-up of ICT for smart, sustainable and inclusive growth.
This is strongly reflected in the new cohesion policy framework , whereby a considerable amount of financial resources is being devoted to a rather holistic concept of urban innovation. This paper has summarized the EU-level debate on the link between Urban and Digital Agenda, and highlighted some possible misinterpretations to be avoided when transferring these reflections into regulations and guidelines at the level of the Italian Urban Agenda. We propose a new way to look at cities, free from the constraints of shared urban and planning theory, which takes them as real-life experimental laboratories for reconceiving city making and the concept of digital innovation itself.
Contribution This paper is the result of a collective reflection of all the authors. Francesco Molinari has done the collating and merge of individual contributions. Bas Verkerk, Mayor of Delft.
European Commission , Towards an urban agenda in the European Union. Investing in Europe", Brussels, February Discussion paper prepared for the informal meeting of ministers responsible for Cohesion Policy. Issues paper presented at the meeting of Directors General responsible for Urban Development. Athens, 24th April Territorial Agenda of the European Union , Available online at: Toledo Declaration , Available online at: Una volta chiarificate alcune questioni implicite al tema della dispersione, cercheremo di dimostrare la massa critica dei territori periurbani in Italia, esplorando infine su un caso studio le ipotesi avanzate precedentemente, attraverso il confronto con progetti concreti contemporanei.
Abbiamo voluto rappresentare la dispersione urbana italiana attraverso 7 campioni, individuando porzioni circolari di territorio aventi un raggio di 80km. Caratterizzati da costellazioni di centri urbani tra i 50, e i , abitanti, essi sono una significativa rappresentazione di quello spazio europeo di cui le politiche urbane comunitarie vorrebbero occuparsi, entro il e oltre.
Nel caso delle Fiandre, i diversi elementi infrastrutturali hanno generato corrispondenti sistemi urbani. Di conseguenza, la frammentazione e la dispersione del territorio belga sono il risultato della sovrapposizione di diversi sistemi urbani con una precisa morfologia e logica interna in diversi periodi storici De Block, Il progetto Adria-A3, finanziato dalla Central European Initiative, ha invece come obiettivo quello di ripristinare i collegamenti 3.
In sintesi, possiamo individuare gli strati fondamentali del territorio friulano: Il processo di gestione del. Si tratta quindi di superare la dicotomia tra palinsesto territoriale e infrastruttura come opera ingegneristica di grandi dimensioni che lo attraversa in modo arrogante Fabian, Lo scenario proposto dagli architetti irlandesi FKL in occasione della biennale di Venezia del fornisce un interessante esempio in questo senso.
Esso si basa sulla definizione di un nuovo sistema insediativo e produttivo lungo le strade statali che connettono i centri urbani maggiori. I presupposti del progetto di agglomerazione sono: In questo caso, la linea di trasporto si propone come intervento in grado di ridefinire una cornice unitaria di paesaggio e di orientare la morfologia delle future densificazioni.
Il layout monofunzionale della diga viene quindi messo in discussione da un progetto integrato, in cui le parcelle vacanti sono messe a sistema e creano nuovi spazi, che assumono la funzione di aree destinate al loisir o di riserve ecologiche. Allo stesso tempo, il tram crea nuovi spazi per la lottizzazione definendo una catena urbana composta di spazi naturali e villaggi animati fig. Riferimenti bibliografici De Block G. Katholeike Universiteit Leuven, Leuven. La dimensione urbana dello sviluppo locale. La definizione del concetto di sviluppo locale urbano consente di determinarne le dimensioni, articolate in ambiti specifici, per ciascuno dei quali sono stati definiti gli indicatori Golini, Le tre dimensioni individuate sono state scomposte in otto ambiti specifici: Il dataset finale contiene 80 indicatori analizzati nel decennio , scelto come intervallo temporale di indagine.
Rispetto agli indicatori riguardanti le risorse endogene, si sono analizzate le dimensioni del capitale umano e del capitale naturale. In relazione al primo aspetto Sistan, , Istat, emerge una perdita di capitale umano e si evidenzia un invecchiamento progressivo della popolazione. Le dinamiche demografiche che hanno caratterizzato il territorio si riflettono sulla componente attiva e non attiva della popolazione. Se consideriamo che il territorio comunale misura Interessanti informazioni vengono offerte anche dai dati forniti da Movimprese, che, se pur relative alla provincia, con buona approssimazione, possono essere ritenute valide anche per il comune di Palermo.
Emerge, pertanto una preoccupante assenza di crescita in relazione alla struttura produttiva del territorio: Un set di indicatori analizza il settore del turismo Istat , Istat , verso cui le politiche locali e regionali mostrano una certa attenzione. Tra gli indicatori del benessere economico sono stati analizzati alcuni dati relativi al mercato immobiliare e alle abitazioni Istat, , In relazione al benessere sociale Istat, , Istat , Istat , le variabili analizzate, se pur non riescano a restituire un quadro del tutto completo di tale ambito, sono le seguenti: Istat, rispetto ai comuni di maggiore ampiezza demografica.
Se consideriamo che la superficie comunale si aggira intorno a Tabella I Le variabili dello sviluppo locale urbano a Palermo. Per una nuova alleanza tra urbano e rurale, pp. Pichierri a cura di , La crisi italiana nel mondo globale: Consulenza tecnica svolta per la Procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo. Stato di attuazione delle attrezzature pubbliche previste del Piano Regolatore Generale mimeo. Comune di Palermo , Relazione Generale. Variante Generale al Prg, Comune di Palermo.
Istat, Regione Siciliana , Informazioni e territorio, Statistiche dei maggiori comuni siciliani.
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Istat , Atlante Statistico dei comuni, Istat, Roma. Sicilia , FrancoAngeli, Milano. Ministero per coesione territoriale, Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari , Roma. Dati statistici relativi alle imprese Movimprese: Rete dei Sistema Informativo Nazionale Ambientale: Abstract Alcuni spazi di consumo di beni, servizi ed esperienze sono diventati, a fronte di specifiche condizioni, attrattori e catalizzatori di flussi di persone, di beni, di informazioni, di energie e di investimenti nel territorio.
In un momento in cui lo spazio assume nuovo protagonismo nelle strategie di rigenerazione e sviluppo passando, in sostanza, da oggetto a soggetto, le azioni intraprese saranno incisive solo se coinvolgeranno quegli spazi che hanno un ruolo rilevante nei processi di specializzazione e riorganizzazione della postmetropoli contemporanea. Il loro archetipo sono le cittadelle o i campi Agamben, Come affermato nel testo originale di R. Such a mass can no longer be controlled by a singular architectural gesture, or even by any combination of architectural gestures.
The impossibility triggers the autonomy of its parts, which is different from fragmentation: In questi frammenti si concentrano azioni diverse, frutto degli investimenti di operatori commerciali, immobiliari, ecc. Questo tipo di definizioni, a mio parere, introduce due degli aspetti chiave del tema: Allo stesso tempo la loro presenza influenza il contesto in cui sono insediate e lo fa a vari livelli: Si tratta di un lavoro precedente e necessario da compiere prima di mettere in campo qualsiasi tipo di politica.
Allo stesso tempo, come ha avuto modo di osservare C. Essi manifestano, in origine, una discutibile scelta localizzativa legata alla dispersione. Questo tipo di spostamenti, orientati in origine ad una clientela di tipo business, ha reso possibile un crescente traffico shopping-based dal nord ed est Europa, che ha come destinazione il centro commerciale Orio Center. Riferimenti bibliografici Agamben G.
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Esiste una questione urbana in Italia? Quali sono i tratti della questione urbana italiana? La questione urbana italiana presenta almeno tre tratti qualificanti, anche in relazione al contesto europeo. Esiste un nesso tra questione urbana in Italia e agenda urbana europea e nazionale?
In questo senso anche i primi passi del nuovo Governo sembrano andare in una diversa direzione: Sul fronte delle riforme istituzionali il dispositivo di legge recentemente approvato L. In terzo luogo, la costruzione di forme e pratiche di governo metropolitano, in Europa, prende sovente le mosse da progetti istituzionali che riguardano il coordinamento e la messa in rete delle conoscenze prodotte dal, nel e sul territorio. Si tratta dunque di promuovere centri di competenze autorevoli, che supportino la nuova istituzione metropolitana e offrano servizi efficienti e qualificati ai comuni e che possano rappresentare insieme attori e arene dei processi di innovazione.
Da una parte, la rete di attori attivata sembra essere ancora quella tradizionale, attardata su una agenda urbana per molti aspetti obsoleta. Gli attori chiamati al Tavolo Milano sono chiusi nel perimetro della rappresentanza degli interessi tradizionale, radicalmente in crisi in un contesto come quello milanese.
In sintesi, a Milano non sembra a oggi maturo un processo capace di intrecciare virtuosamente la definizione di una nuova agenda urbana e la costruzione della nuova istituzione metropolitana. Il percorso attivato presenta alcune differenze significative rispetto alle due precedenti esperienze dei primi due piani strategici. Questo scenario richiede nuove strategie, progetti e strumenti per la cooperazione metropolitana.
In questo contesto ogni processo di carattere strategico deve essere in grado di promuovere e attivare progetti, di costruire visioni che in questi progetti siano radicate ed esemplificate, di consolidare progetti e visioni dentro pratiche di governo. Quali temi per le agende urbane? Queste agende urbane dovrebbero essere in grado di segnare uno scarto significativo rispetto alle agende inerziali degli anni , provando a lavorare su un numero limitato di questioni che oggi sono ineludibili per dare senso e corpo a qualsiasi processo e strategia di riforma e riassetto istituzionale.
Segnalo dunque in conclusione alcuni temi per nuove agende urbane, che mi sembrano particolarmente pertinenti sia nel contesto milanese che in quello torinese. Nel corso degli ultimi quindici anni le grandi aree urbane italiane sono state tutte stata soggette a un rilevante consumo di suolo non urbanizzato.
Si tratta di un fenomeno incoerente con le dinamiche demografiche e irragionevole in relazione alla profonda crisi del mercato urbano e immobiliare, che consegna a istituzioni e operatori il rischio di una ingovernabile sovrapproduzione edilizia. Al tempo stesso, la crisi economica consegna ai territori metropolitani un enorme patrimonio edilizio, pubblico e privato, sottoutilizzato o abbandonato.
Non si tratta solo della nuova fase della dismissione industriale: Azioni, tattiche, progetti di recupero, riuso, rigenerazione urbana sono oggi il cuore di una strategia territoriale capace di supportare un nuovo modello di sviluppo. Le agende urbane devono dunque essere in grado di immaginare nuovi territori servizi, attrezzature, ma anche progetti fisici per nuove economie. Nota conclusiva Queste rapide indicazioni per la costruzione di nuove agende urbane devono naturalmente essere messe alla prova dentro progetti, politiche, azioni; devono alimentarsi di processi di interazione complessi e multiattoriali; devono saper attivare risorse e investimenti ingenti.
Risulta dunque di sostanziale importanza individuare una visione strategica e strutturale per queste aree. Per questo il Governo ha deciso di destinare parte dei fondi europei e di bilancio ordinario per la realizzazione di questa strategia, che si prefigge di raggiungere tre obiettivi generali. Questi obiettivi saranno perseguiti attraverso due classi di azioni. Tutti i comuni che parteciperanno in forma associata nelle aree-progetto, dovranno realizzare in gestione associata le funzioni essenziali, oppure se le condizioni di contesto lo permettono, avviare processi di unione e fusione.
Questa legge impone ai comuni con popolazione inferiore a 5. Sempre secondo Calafati, le politiche del riequilibrio territoriale portate avanti tra gli anni Sessanta e Novanta, volte a sviluppare e industrializzare ogni singolo comune, anche piccolissimo, non hanno dato luogo a processi di integrazione territoriale. Secondo questi studi, i cui risultati sono riportati qui di seguito in fig.
Il secondo lavorando invece sulla griglia urbana, definisce le relazioni tra questa e il contesto urbano in cui essa risulta inserita. Figura 2 Mappa Da sinistra: Negli ultimi anni le tecniche di analisi configurazionale, prima applicate solo alla scala locale dello spazio urbano, si sono interessate di studiare anche la scala territoriale e dunque quella globale. Viceversa studiano anche gli effetti che le trasformazioni ipotizzate alla scala locale generano sul sistema globale. In un sistema intelligibile, e dunque comprensibile, gli spazi ben collegati tendono ad essere anche ben integrati.
Akkelies van Nes — Egbert Stolk Dep. Riferimenti bibliografici Barbieri P. Sitografia Slums and informal settlements. Il caso di Roma in prospettiva comparativa Barbara Pizzo. Abstract Il contributo presenta alcuni risultati di una ricerca sulle aree metropolitane, in prospettiva comparativa internazionale. Il contributo presenta alcuni risultati di una ricerca sulle aree metropolitane, in prospettiva comparativa internazionale1.
I processi di mutamento che interessano il suo. Il gruppo di Roma ha ottenuto un finanziamento di Ateneo per una ricerca interdipartimento, coordinata da chi scrive, dal titolo: Da una — seppur ancora non conclusiva — analisi delle dinamiche in corso, del ruolo e delle visioni portate dagli attori e dalle istituzioni coinvolti rispetto a questo quadro, si direbbe che il caso di Roma possa essere.
Mi interessa orientare la discussione verso questi aspetti per tre motivi principali: Tale accelerazione si verifica principalmente in seguito: In molte occasioni6 convivono entrambi senza che vengano chiarite le relazioni e le eventuali differenze. Ministro per la Coesione Territoriale , p. In un certo senso, si direbbe che la questione delle aree metropolitane stia seguendo in modo preoccupante un percorso analogo.
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