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Poi ho incontrato Zorzi, Rosselli, Magistretti e Mangiarotti. Ricordo che vicino a me avevo un sottotenente austriaco, architetto, e gli ho detto: Ci siamo arresi e la guerra continua contro i tedeschi! Molti miei commilitoni volevano andare a Roma, ma io non volevo andarci: Di quindici compagni che conoscevo solo due ne ho rivisti, gli altri son finiti tutti nei campi di concentramento. Avevo sei soldati in batteria contro tedeschi, avevamo due motociclette: Poi da li sono andato a piedi a Varallo Pombia. Era buio, e quando sono arrivato alla stazione di Varallo Pombia, il capo stazione mi guarda e mi dice: Allora il capo stazione mi propone di prendere un treno per la Svizzera.


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Mette il disco rosso e ferma il primo treno che passa; parla con il macchinista e gli dice: Lui Favini, ndr sale sul vagone di dietro. Allora i militari svizzeri si sono consultati: E mi hanno portato a Kirchberg, tutta la notte bagnato fradicio a dormire nella camera mortuaria.

La camera mortuaria era bellissima, era un salone con il parquet e tutti i quadri raffiguranti Giovanni Calvino4. Kirchberg5 significa chiesa sulla montagna, era proprio sulla punta. Dopo un mese di interrogatori vari gli svizzeri decisero di mandarmi Murren6. La prima volta ce ne erano setto o otto, poi erano una quarantina. Continuando la conversazione mi domanda: Durante la conversazione Aldo Favini sfoglia il libro: In precedenze avevo fatto un orribile chiesa con Reggiori9 , gli avevo tolto i pilastri centrali, lui si era infuriato. Poi con Muzio ho fatto anche la Biblioteca della Bocconi Quando ho presentato il progetto al Politecnico di Milano, il Professor Locatelli, mi ha fatto fare un solaio alto un metro.

Io volevo farlo di soltanto 30 centimetri. La premiazione12 era a Torre Molinos, in Spagna. La sera della premiazione, poco prima, Finzi e altri docenti del Politecnico, che erano presenti, volevano cambiare il regolamento in modo tale che io non ricevessi il premio. Scusi, lei si chiama Favini Aldo? Al concorso mi aveva iscritto Morassutti, io non ne sapevo nulla.

Poi con Bruno ho litigato, anni dopo, in seguito ad una discussione durante il riconoscimento ufficiale del progetto per la Chiesa di Baranzate. La Curia di Milano aveva organizzato una cerimonia ufficiale, e nel manifesto il mio nome non era scritto. Non ero stato invitato. Quando sono andato a Baranzate il parroco mi ha abbracciato: Ha ideato lei il progetto? Tutto, poi loro hanno disegnato i banchi, le sedie, il rivestimento esterno e la disposizione planimetrica. Lui poteva fare quello che voleva. Quando ha progettato la Chiesa ad Ivrea14 , con Nizzoli e Olivieri su committenza di Olivetti, come si sono svolte le vicende?

Sapevo poi che Marcello Nizzoli aveva disegnato la Lettera 22 per Olivetti15 , allora ho pensato che volesse anche da me il disegno una macchina da scrivere.

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Dico a mia moglie: Mi devi fare una chiesa come la fai tu. Elaboro un progetto forma-struttura resistente, di fatti ha solo 7 cm. Allora mi son detto: Ho incominciato a studiare la campata tipo. Poi ho mandato i disegni a Nizzoli, li approva. Ho iniziato dalla campata tipo: Nizzoli aveva pensato al sistema della copertura a lamina piegata? No, Nizzoli non centra niente. Ma chi dei due per primo ha fatto i disegni?

Nizzoli non ha fatto nessun disegno. Nizzoli mi ha dato le dimensioni di massima. Nizzoli poi ha fatto tutta la chiesa. Allora io mi sono arrabbiato e ho detto: Quindi un suo collaboratore ha venduto un martinetto ed i disegni per copiare il sistema di tesatura dei cavi? Quale era il rapporto con gli architetti quando lavoravate insieme a dei progetti? Gli architetti si limitavano a darmi il quadrato di base. Io facevo tutta la struttura. Quando ho progettato il Magazzino della Birra Poretti, a Mestre17 , ho tenuto conto delle osservazioni che mi aveva fatto il Professor Locatelli durante la costruzione della Chiesa a Baranzate, ed ho progettato in un modo differente.

Allora ho progettato un tegolo di 2. Poi per evitare che Mangiarotti mi bloccasse di nuovo il giunto tra pilastro e trave, ho messo in un piatto di acciaio con un centimetro il neoprene, poi sopra ho appoggiato le travi principali ed ho precompresso il tutto. Mangiarotti e Morassutti per quel progetto non hanno fatto niente, hanno chiamato una ditta che fa le capriate in ferro e le hanno montate in sito.

Lui ha fatto delle finestre e io gli ho fatto quel pezzo prefabbricato. Io dagli architetti ho sempre avuto un rettangolo, e da quel rettangolo io ho creato. Ad esempio quando ho progettato le travi dello stabilimento Aperol, mi sono ispirato alle canoe del lago Titicaca. Guardano questo tipo di strutture naturali ha poi pensato di fare trasformarle in travi, in un progetto. Era il , ho vinto il primo premio, ma il ponte devono ancora costruirlo. Io Ho fatto il progetto, ho preso i 6.

Io ho vinto il bando di appalto - concorso bandito dalla Cassa del Mezzogiorno Ripartizione Progetti Speciali per la costruzione di nove serbatoi. Quando sono andato in Sardegna a fare un primo sopralluogo, ho notato che i serbatoi li facevano cosi: Il serbatoio rimaneva sempre appeso alla struttura, a me non piaceva. Allora io ho studiato un sistema costruttivo differente Un giorno ricevo una telefonata dal cantiere: Nel mentre un cavo rompe: Poi ho bloccato i sostegni con delle piastre prefabbricate, le ho appoggiate ed ho completato il getto del calcestruzzo: Altri guai me ne sono successi ad esempio durante il progetto delle Terme di Musignano, con Paolo Portoghesi.

Portoghesi mi aveva dato lo schema della planimetria, erano dei cerchi vuoti, io ho fatto la struttura. Ho utilizzato gli stessi copponi che avevo inserito nel progetto per la copertura della stazione FF. Dagli architetti ho sempre avuto un rettangolo. Non me lo ricordo. Due sono gli edifici: Allora porta i disegni al Politecnico di Milano 32 metri e gli prende un accidente e va al Politecnico per farli controllare.

Allora Meregaglia va al Politecnico, i quali rispondono il solito ritornello: In precedenza mi aveva detto che la costruzione ed il progetto, anche di precompressione, lo avrei fatto io con il mio sistema, ma che al disarmo sarebbe stato presente Finzi. A mezzogiorno vado in cantiere a vedere. Che cosa aveva fatto Finzi?! Finzi aveva iniziato il disarmo dicendo: Ci deve essere una fessura piccolina su in cima. Il carpentiere mi aveva detto: Allora una domenica, prendo il tram, vado a Sesto e chiamo il guardiano notturno: Li tolgo tutti, ma il ponteggio resta attaccato, sospeso alla volta sottile.

Lo ha fatto lei? Una macchina si era fermata a vedere questa cosa strana. Tamburini il giorno dopo mi dice: Ho messo i puntelli li dopo che ho fatto una verifica strutturale. Per contrastare la forza laterale del vento. Allora ho pensato di sostituirla con un tubo di acciaio dallo spessore di 1 centimetro, se mettevo un pilastro Dunque, mi trovavo in cantiere durante la costruzione dello stabilimento Zucchi di Casoretto, su progetto del Professor Baroni, docente di scienza delle costruzioni al Politecnico di Milano.

Camminavo su una soletta, che aveva un buco, coperto da una lamiera grecata. Vicino alla Stazione Centrale, dietro al Grattacielo Pirelli. Le strutture le ha progettate Arturo Danusso. E io che cosa ho fatto? Forse li ho presi come Impresa Tamburini. Forse me lo hanno dato per fare un preventivo, come impresa. La soluzione di una struttura, la soluzione tipo di una sezione, sovrapposizione piano per piano.

Mi avevano chiamato Ponti e Rosselli, dicendomi di ipotizzare un solaio tipo per la struttura del grattacielo Pirelli. In seguito i figli mi hanno chiesta scusa. Anche questo progetto non era stato autorizzato dal Politecnico di Milano, ma poi lo abbiamo costruito lo stesso. Quando ero in Svizzera, un giorno Colonnetti mi dice: Dopo una trentina di anni, mi chiama un impresa Godvana, il cui proprietario era la figlia di un industriale di Varese che faceva le biciclette.

Gli egiziani hanno accettato ed io ho fatto il lavoro. Ponti normali con delle campate. Non me lo ricordo precisamente, sulla litoranea. Una cinquantina di anni fa. Un giorno mi chiamano Ridolfi e Serao36 , mi dicono: Allora incomincia una lunga discussione, ed io sto zitto da una parte. Il fabbricato era composto da due edifici: Adesso che facciamo il ponte, lo facciamo come ha detto quel ragazzo li. Esiste un articolo38 in cui si dice che i progetti di concorso presentati da Ridolfi sono due, ed erano la versione A e la versione B.

Quando sono tornato a Roma, abbiamo lavorato dodici o tredici mesi al progetto del Ponte. Volevo chiederle infine di descrivermi alcune sue impressioni sulla Villa a Termini di Sorrento39 , progettata con Bruno Morassutti. Morassutti mi ha dato il rettangolo, e io gli ho fatto la struttura. Aldo Favini, Copertura in c. Roma, Istituto Poligrafico dello Stato. Aldo Favini, Esempio di pensilina in volta sottile di cemento armato. Aldo Favini, Volta sottile parzialmente precompressa. Estratto dal Giornale del Genio Civile, Gli elementi prefabbricati di solaio c. Aldo Favini, esperienze progettuali e loro discussione in relazione ai dettati della nuova norma.

Supplemento ordinario alla European Convention for Costructional Steelwork Convention Aldo Favini, de construction prime: Torremolinos, le 16 octobre Realizzazioni italiane in cemento armato precompresso, RomaNapoli, Quanto costa un metro cubo di CLS? Io risposi una certa cifra che oggi non ricordo. Due o tre per cento. Bene le affido la progettazione strutturale della Chiesa del Sacro Cuore, con la condizione che non faccia il cantinato, altrimenti il parroco ci coltiva i funghi.

Neldicembredelpresentaiunostudio preliminare della struttura la copertura in volta sottile in c. Nizzoli che dallo studio Olivetti. Quello studio, riportato nel dis. Esattamente quattro pilastri, due travi principali, cinque secondarie e dei tegoli di completamento. Mi sono allora posto il problema di studiare un solo elemento base che comprendesse la trave principale, quelle secondarie ed il tegolo di completamento. Detta soletta dello spessore di cm. Le travi secondarie in c. Aldo Favini, dattiloscritto con correzioni al testo in matita, poi in: I vincoli imposti alla progettazione erano i seguenti: Le larghezze delle carreggiate previste erano di m.

Questi conci avevano dei fori in posizioni determinate dal calcolo, attraverso i quali passavano alcuni cavi di precompressione rettilinei, mentre quelli parabolici erano guidati da diaframmi di calcestruzzo dello spessore di cm. Lo spazio per il getto di completamento tra gli elementi era di cm. La sezione del ponte risultava cellulare cava a forma lenticolare, con una volta sottile inferiore curva a direttrice parabolica. Le pile erano a forma ellittica, costituite da elementi cavi prefabbricati e tenuti in situ da un getto di calcestruzzo a da cavi di precompressione ancorati nella fondazione.

Si tratta di n. P , Realizzazioni italiane in cemento armato precompresso , A. Secondo il procedere del calendario, quindi, il primo giorno della festa cade il 25 di Kislev. In particolare se Kislev dura 29 giorni finisce il 3 Tevet, mentre quando Kislev ha 30 giorni finisce il 2 Tevet. Primo Ministro, Governo DC: Era una cosa nuova quindi. Io invece il calcolo delle travi continue lo facevo con il sistema dei tre punti, quello tedesco, grafico, che mi era stato insegnato dal Professor Serao.

Con il ferro non potevi. Dormivo in ufficio, in Piazza del Duomo, in una stanza. Alle otto andavano via gli impiegati ed io mangiavo un panino e fino alle quattro del mattino facevo i calcoli per mio fratello Leonato. Ci sono tracce dei lavori che ha fatto con suo fratello?

Io facevo i progetti delle travi, cementi armati, armature ecc. Prima sono andato in Svizzera. Mio fratello era architetto, Favini Leonato, in genere i calcoli dei suoi lavori li facevo io. Quindi lei era il professore che ha insegnato loro Scienza delle Costruzioni, a Losanna?

Allora io ero assistente del professor Bolle a Tecnica delle costruzioni, poi insegnavo Elementi di cemento armato per un altro professore e Statica delle costruzioni per un altro ancora.

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Teneva tre corsi quindi. Si, tre corsi, facevo delle integrazioni, e prendevo 1CHF franco svizzero al giorno, non so se come sottotenete o come assistente. Per lei quindi Mangiarotti, Latis, Magistretti erano studenti. Poi finita la Guerra sono tornato a Roma. Allora sono andato da lui e mi ha affidato il calcolo di una struttura: Caltagirone si era accorto poi, che non le progettava Serao le palazzine, ma che le facevo io. Allora una volta me lo sono visto a casa: Questo gli e lo ha detto Caltagirone?

Questo me lo ha detto Caltagirone. Sono venuto a Milano il 28 ottobre del E il Professor Baroni, che insegnava Scienza delle Costruzioni, aveva progettato in quel periodo la sede Zucchi a Casorezzo. Mi aveva chiesto di collaborare al progetto, e mi aveva dato una trave da calcolare, ma non mi forniva mai i disegni complessivi del progetto. Mi aveva dato da calcolare le travi principali: Poi ad certo punto mi da una capriata: Allora quando arrivo in cantiere dico a Tamburini: Poco tempo dopo Morassutti mi chiama e mi propone di lavorare insieme per un progetto.

Morassutti lo ha incontrato a Milano? Morassutti, che era di Padova, era andato in America da Wright7 , e poi si era associato a Mangiarotti, avevano lo studio insieme, poi anni dopo avevano litigato e si son separati. Morassutti mi da un rettangolo, quello di base della pianta della Chiesa di Baranzate, ed io ho incominciato a progettare. In quegli anni io partecipavo alle Conferenze Internazionali del Precompresso. Il Cemento Armato e Il Cemento Armato Precompresso, le conferenze organizzate sul cemento armato non mi interessavano molto, io andavo a quelle sul cemento armato precompresso.

In uno di questi appuntamenti avevo conosciuto un giovane ingegnere che aveva uno stabilimento a Lodi, di prefabbricazione, allora io gli ho proposto la questione della costruzione dei conci ad X della trave principale della Chiesa di Baranzate, questo tutto entusiasta mi dice: Io nel disegno le avevo Loro esaminavano tutto il progetto, tutti i calcoli, anche le operazioni, non come quando mandavo il progetto al Genio Civile, che davano solo il nulla osta, senza scendere nel dettaglio dei calcoli e delle relazioni.

Il Politecnico di Milano ad un certo punto, con il Professor Locatelli, vuole sapere che cosa facevo, e il Politecnico di Torino gli manda tutto il progetto. Appena entro Locatelli subito mi dice: Avevo capito che le cose si mettevano male: La Segreteria del Ministero dei Lavori Pubblici mi autorizzava a fare il lavoro. Quando presentavo questo progetto alle riviste, scrivevo su un foglio di carta bollata: Chiesa di Baranzate, struttura in cemento armato precompresso, sistema di precompressione Favini, poi architetti Mangiarotti e Morassutti.

La Villa a Termini di Sorrento? Nessuna Volevo farle un nome: Una volta in Francia Freyssinette non ci ha ricevuto. Lui metteva 12 fili, siccome i fili erano corti, non si erano molto allungati e quando li metteva in tensione, e poi spingeva lo spinotto i fili si sono rotti. Mentre lo osservavo mi son detto: Ho trovato un altro ingegnere che faceva delle volte sottili, uno spagnolo9 ; aveva fatto delle strutture a shed, non mi ricordo come si chiama.

Dal punto di vista della teoria quanto hanno influito i rapporti con altri ingegneri? Sulle sue ricerche oppure su testi? La teoria era molto semplice. Vi era un regolamento internazionale molto elementare, mediato dal primo regolamento europeo in merito, che era di origine polacca. Io me lo sono studiato ed ho fatto tutto per conto mio: Gustavo Colonnetti e Franco Levi sono stati per lei due personaggi importanti.

Io infatti, mi ricordo del teorema LandeColonnetti in Scienza delle Costruzioni, ma lui mi ha confessato che non ha fatto mai costruito nulla. Un giorno, aveva realizzato un serbatoio, poi vi aveva mandato Levi e un altro ingegnere, ma durante il collaudo a momenti si asfissiavano. Ho fatto tutto da me. Come si rapportava con loro? Il Grattacielo Pirelli ed la Torre Galfa Sono andato a Roma da Nervi per portare il mio sistema di precompressione. Lui mi ha detto di aver fatto una struttura simile alla Fiera di Milano11 e mi dice: Era circolare, la vecchia Fiera: Io di Nervi non ho visto niente.

Qualche cosa di Morandi. Mi fermo, ed il cantiere era deserto. Vado a vedere, e noto che Morandi utilizzava un disco per la precompressione, un cilindretto, con dentro un buco e ci metteva un ferro. Tirava un ferro per volta e poi lo bloccava. Sono sempre stato isolato. Io pensavo a una struttura e poi la calcolavo. Io quando ero piccolo, a Roma, abitava al terzo piano, e per giocare facevo degli aeroplanini di carta, e poi li buttavo dalla finestra. Quando mi hanno commissionato la Chiesa di Ivrea ho pensato: Io la forma architettonica non la considero.

Considero solo la struttura dal lato statico. Lei non vede in questa forma una forma architettonica? Non mi interessava la forma architettonica, io ho detto: La genesi delle strutture avveniva osservando cose di vita quotidiana. Io devo fare un prefabbricato che ha tutti e tre gli elementi insieme e poi li cucio insieme. Ho preso le dimensioni di base che mi aveva dato Mangiarotti, 25x25metri, ed ho detto: Lui mi aveva dato un disegno della pianta con molti pilastri, allora ho tolto i pilastri di mezzo ed ho cambiato il telaio. Tamburini mi ha detto: Dunque, ad ogni ingegnere davo da fare un certo lavoro, un calcolo.

Si ricorda con che lavoro ha iniziato? Come nasceva un progetto nel suo studio? Dal punto di vista architettonico il progetto lo aveva fatto lei?

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No, degli studi di progettazione tedeschi. Io ho iniziato a fare i calcoli. Veniva spesso da me un ingegnere egiziano, avevo un computer Olivetti. A Losanna, alla sera mi ricordo che mi sono venuti a prendere alle nove. Allora un tedesco che era di fianco a me dice: Lui ha fatto quei lavori, lui ha fatto il precompresso! Professori universitari, che cavolo insegnate! Delle conferenze che ha fatto esistono i discorsi scritti? Io ho il discorso che ho fatto. Io gli preparavo tutto e loro calcolavano.

Gli ingegneri non prendevano mai parte alle discussioni per decidere Facevano domande solo tecniche, se avevano bisogno.

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Ballio per esempio ha calcolato un Ponte sul fiume Entella16 , in Liguria. Io gli ho dato lo schema del progetto, e lui lo ha calcolato. Vai a Varallo, da una certa famiglia. Un giorno che era a Milano, ho preso il treno per Bergamo, vado in una fonderia Parlo con il figlio del proprietario: Poi invece mi serve uno spinotto di acciaio dolce, che si deformi facilmente, poi prende sei fili di acciaio di diametro 5mm.

Un giorno mi telefona e mi dice: Io dormivo in ufficio, in Piazza del Duomo, in Via Agnello Quando sono arrivato in fonderia abbiamo fatto una prima prova: Dopo ho fatto il sistema con fili di diametro 6mm e 7mm, le industrie sono riuscite a fare diametri maggiori, prima non riuscivano a fare un acciaio che si rompesse a Come sono stati i rapporti con il Politecnico di Milano e di Torino?

Con entrambi i poli o solo con Milano? A Torino con il Professor Colonnetti e Levi ero in buoni rapporti. Le imprese di Milano, facevano i progetti, gli appalti e poi venivano da me, mandavano un architetto che voleva farsi fare le strutture. Il rapporto con Giovanni Muzio come era stato in quel caso? Quando avete costruito la Mensa del Pensionato della Bocconi Non era un gran che. Mi si avvicina una signora, una vichinga, e mi dice: Lo sa lei che fanno di notte i ragazzi? Camminano sulla sua pensilina e gli uomini vanno dalle ragazze! Era spessa solo 8 centimetri.

Era tranquillo, niente di particolare. Aveva un architetto che veniva sempre in cantiere, lui non veniva mai. Sai che io dovevo fare la Torre Velasca Le aveva chiesto Ernesto Rogers questo progetto? Ed invece il progetto per Trieste ha fatto il calcolo delle strutture? Certo, ma il disegno della struttura?

Io ho fatto il progetto della struttura, i disegni, i calcoli, tutti i ferri, ecc. Probabilmente ne mancano molte di opere sue. Pensa che io a Catania, con mio fratello Leonato, su commissione del Barone Scanvacca ho fatto una serie di fabbricati. A parte in Svizzera lei non ha mai insegnato? Mai insegnato a Trieste. Non ha mai tenuto corsi? Io avevo avverso solo il Politecnico di Milano. Ho fatte delle conferenze, in aula qui a Milano, poi una volta ad una conferenza, il Rettore della Normale di Pisa mi ha abbracciato e mi ha detto: Era stata una conferenza in un grande salone della Banca Commerciale, io proiettavo delle immagini e parlavo delle mie opere e della teoria che avevo adottato.

I calcoli che faceva per suo fratello si ricorda per che progetti li ha fatti? Ne ha fatti molti? Esiste un regesto delle opere di suo fratello? Tutti i miei lavori li aveva a casa Leonato Favini, per non disperderli. La nuova normativa delle costruzioni prefabbricate. Giulia Veronesi, Chiese nuove: Architecture contemporanee, a cura di Piero Moroli, Ed. Realizzazioni italiane in cemento armato precompresso A. Ai progettisti sia aggiunge Angelo Mangiarotti, studente di Favini al Campus Italiano presso il Politecnico di Losanna e vivo collaboratore di Morassutti.

Il tema era quello di coprire una superficie rettangolare con una struttura leggera, che poteva essere ripetitiva e realizzabile da piccole imprese artigiane: La posizione dei pilastri di forma tronco conica con diametro variabile da 60cm. Le travi secondarie, in numero di sei, ed intervallate di 2,75m. Un piano ligneo di un metro circa, sorretto da due cavalletti ad X perimetrali, e controventati da una medesima struttura ad X per irrigidirne la forma.

Osservando questo scrittoio Favini ne ha ricavato il principio costruttivo dei conci che compongono le travi del lato maggiore della Chiesa. Ogni trave precompressa risulta composta da 30 conci aventi la sezione ad X, ed una lunghezza di 89,5cm. I tegoloni della copertura hanno dimensioni di 89,5cm. Queste operazioni sono state fatte al fine di permettere il libero accorciamento dovuto alle forzi di precompressione, e quindi lo spostamento relativo tra trave principale e pilastri.

Il fronte austero su cui svettano sei conci di trave, aggettanti sulla bianca facciata sottostante, scandiscono il ritmo delle pannellature sottolineato la fini profili metallici. Melchiorre Bega Progetto strutture: Aldo Favini 12 dettagli ing. Danusso, 7 planimetrie arch. Officina Elettromeccanica Ernesto Silvestri Allora sede dello studio professionale di Aldo Favini. Ferdinando Reggiori Progetto strutture: Marcello Nizzoli, Mario Oliveri Progetto strutture: Aldo Favini 1 disegno-schizzo Bibliografia Angelo Mangiarotti, D.

P , , Roma-Napoli , A. Carlo Rusconi Clerici Progetto strutture: Fimi, Bassetti, Rescaldina Impresa: Impresa di Costruzioni Meregaglia P , Realizzazioni italiane in cemento armato precompresso, A. Lo spessore delle volte di soli 9 centimetri in chiave e di 25 cm. Angelo Mangiarotti Progetto strutture: Bibliografia Aldo Favini, Esperienze progettuali e loro discussione in relazione ai dettati della nuova norma, in Atti del Convegno C.

Sul lotto affidatogli da Mangiarotti, elabora uno schema statico formato da una copertura ad elementi prefabbricati sostenuta da quattro pilastri. Il tema era quello di coprire una vasto spazio, di mq. Il solaio progettato da Favini era afferente alla categoria delle superficie a lastra innervata, dello spessore ridotto, a solo 30 centimetri, innervato da costoloni di irrigidimento spessi solo 7 centimetri, lungo le linee dei momenti flettenti principali che interessavano la struttura. Il progetto che doveva essere realizzato con il sistema di precompressione messo a punto dal progettista stesso, non fu mai realizzato per i pareri contrari espressi dal Laboratorio modelli e costruzioni del Politecnico di Milano, diretto da Bruno Finzi.

Bruno Morassutti e Morassutti Associati Progetto strutture: Aldo Favini, Esperienze progettuali e loro discussione in relazione ai dettati della nuova norma. Presentata al Convegno C. Collegio degli Ingegneri di Milano. Il carteggio presente in archivio ha permesso di meglio comprendere le logiche ideative del manufatto, le prime ipotesi realizzative sono infatti datate , anno in cui sulla rivista Domus n.

In pianta il corpo di fabbrica aveva dimensioni di 67,50X62,75 metri, organizzato in quatto campate originate da quattro file di travi precompresse prefabbricate poggianti su sedici pilastri gettati in opera. Concludevano il manufatto travi a sbalzo della lunghezza di 6,25 metri. Istituto della Prefabbricazione Dr. Codelfa — Costruzioni del Favero S. Bruno Morassutti Progetto strutture: Morassutti progetta due coperture sottili, rette da quattro pilastri ciascuna in calcestruzzo armato. Nelle fasi costruttive del progetto, coinvolge Favini per la realizzazione delle due volte.

Italia al Golfo di Napoli dei copponi prefabbricati di 22 metri, fa si che Favini convinca Morassutti nel realizzare la copertura in calcestruzzo armato ordinario, gettandolo in situ, su centine lignee preventivamente preparate in cantiere. Concorso, primo premio Progetto architettonico: La prefabbricazione comprendeva sia le pile di forma ellittica del ponte che, la carreggiata stradale dello stesso.

La precompressione univa in una struttura unica: Salumificio Franchi, Borgosesia, Vercelli 3 dettagli, 2 sezioni, 1 pianta, 1 relazione di calcolo, 1 lettera di corrispondenza Bibliografia Aldo Favini, architettura e ingegneria in opera, a cura di Giulio Barazzetta, CLUP, Mario Ravegnani Morosini Progetto strutture: Bruno Morassutti, Giovanna Gussoni Progetto strutture: Natoli Fausto Progetto strutture: Amedeo Gervaso Progetto strutture: Cooperativa Lavoranti Muratori, Milano Committente: Danilo Ghignatti Progetto strutture: P realizzazioni italiane in cemento armato precompresso, A.

Luciano De Zuani Progetto strutture: Consulenza Aldo Favini Impresa: Si tratta di un complesso di edifici formato da due hangar prefabbricati della lunghezza ciascuno di metri, per una larghezza di 92 metri. Le spalle esterne del fabbricato, presentano delle mensole a sbalzo, prefabbricate anche esse, della lunghezza Il progetto non venne realizzato per motivazioni politiche cui Favini non volle sottostare. Morassutti Associati Progetto strutture: Gli elementi verticali dei corpi scala, intermente costruiti in calcestruzzo armato, fungono da controvento alla longilinea struttura metallica che compone la stecca.

Concorso ed appalto Progetto architettonico: Trafilerie Laminati Metallici S. Luigi Zuffi Progetto strutture: Impresa di costruzioni Todisco Giovanni, Milano Committente: Lorenzo Muzio, Francesco Tartaglino Progetto strutture: Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Ancona Impresa: Galavotti Franco Progetto strutture: Impresa Tedil, Varese Committente: Stabilimento Kodak nei pressi di Caserta.

Progettazione a maglia strutturale: Una copertura aggettante di 6 metri si affaccia sul prospetto sottostante, impreziosito dalla presenza di brise-soleil in calcestruzzo armato che grazie alla loro sagomatura plastica riescono a rompere la rigidezza impostagli dal materiale. Nascono quindi le grandi travi canale a doppia C ed a H, aggettanti sul prospetto, caratterizzandone il linguaggio visivo-formale ed al contempo svolgere le funzioni cui erano chiamate: Cooperativa Lavoratori Muratori, Milano 32 fotografie, 33 negativi, 1 negativo riproduzione planimetria generale, 1 relazione, 1 cartella di collaudo Cooperativa Lavoratori Muratori, Milano Committente: Raffaele Sciubba Progetto strutture: Laura Biraghi, Strutture prefabbricate in C.

Giovanni Chini Progetto strutture: Cooperativa Edilizia Delle Betulle srl. Favini Pietro, Roma Committente: Amministrazione Provinciale di Varese Impresa: Comune di Verrua Savoia, Torino Impresa: Pandozy spa, Latina Committente: Vincenzo Gasparini Progetto strutture in c. Standard Brands Impresa costruttrice opere in c. Impresa Brenta, Milano Impresa costruttrice opere metalliche: Como 2 cartelle di corrispondenza, 3 relazioni di calcolo, 2 relazioni di collaudo, 1 dettaglio n. Giuseppe Varani Progetto strutture: Roberto Ricciardi Progetto strutture: Giovanni Romano Progetto strutture: Bruno Morassutti, Carola Piper Progetto strutture: Giovanni Sacchi Progetto strutture: Toro Assicurazioni Torino Impresa: Sacchi, 4 piante arch.

Consorzio per la tutela e la salvaguardia acque Lago di Varese Impresa: Costruzioni edili Parpajova Committente: Aldo Favini, Serbatoio sopraelevato di Cabras, gennaio Aldo Favini 1 relazione tecnica, 1relazione di calcoli, 2 plichi di calcoli, 1 foglio di calcoli, 1 relazione tecnica, 10 fotografie, 7 negativi, 4 diapositive, 2 disegni Bibliografia Aldo Favini, Esperienze progettuali e loro discussione in relazione ai dettati della nuova norma. Giordano Urbini Progetto strutture: Annio Maria Matteini Progetto strutture: Pietro Meardi, 1 computo metrico estimativo, 22 calcoli, 11 dettagli, 3 piante ing.

Favini, 13 piante arch. Matteini, 3 prospetti arch. Pieroangelo Pavesi Progetto strutture: Pietro Favini, Roma Committente: Alfano e Gorini S. Paolo Portoghesi Progetto strutture: Purtroppo per vicissitudini politiche il progetto non venne mai realizzato. Portoghesi opta per ambienti circolari che planimetricamente si presentano interrotti strategicamente per affacciarsi sul paesaggio circostante.

Opta quindi per un disegno di solaio circolare, completo, che crei ombra sulle parti assenti in pianta, costituito da setti in calcestruzzo armato su cui poggiano elementi prefabbricati a T con costola di irrigidimento centrale. Consorzio Volontario per il risanamento e la salvaguardia dei bacini della sponda centrale del Verbano Impresa: Claudio Lazzarini Progetto strutture: E il progetto della struttura?

Aldo Pio Favini Un parente di Morassutti, molto religioso, ci aveva commissionato la costruzione di un piccolo edificio religioso modulare che fosse facilmente costruibile, destinato anche ai paesi africani. Un giorno Bruno Morassutti mi telefona e mi dice: Quindi ho pensato come era possibile realizzare staticamente questa struttura.

Allora che cosa succede, che se il momento in mezzeria deve essere uguale al momento sugli appoggi, se io faccio una sezione rettangolare, simmetrica, allora devo porre il momento in mezzeria uguale al momento in valore assoluto al momento agli appoggi. Scrivendo poi altre equazioni ho trovato la posizione dei pilastri rispetto al baricentro della pianta. Il concio a forma di X, inizialmente era aperto superiormente, ma questo faceva si che la pioggia entrasse, allora sempre osservando la scrivania, notai che il poggia piedi era incrociato anche quello, ed allora i tegoli di copertura che ho messo li ho incrociati; hanno delle costole di irrigidimento di spessore 3 centimetri.

Viene fuori da se. Il fabbricato aveva dimensioni di 12x12 metri, e la pensilina aveva uno sbalzo di 6 metri, adesso non mi ricordo esattamente. Al progetto di Casorezzo avevo collaborato anche io. In Svizzera lei ha conosciuto diversi intellettuali italiani, tra cui anche Rogers ed Olivetti. Poi ho incontrato Zorzi, Rosselli, Magistretti e Mangiarotti.

Ricordo che vicino a me avevo un sottotenente austriaco, architetto, e gli ho detto: Ci siamo arresi e la guerra continua contro i tedeschi! Molti miei commilitoni volevano andare a Roma, ma io non volevo andarci: Di quindici compagni che conoscevo solo due ne ho rivisti, gli altri son finiti tutti nei campi di concentramento. Avevo sei soldati in batteria contro tedeschi, avevamo due motociclette: Poi da li sono andato a piedi a Varallo Pombia.

Era buio, e quando sono arrivato alla stazione di Varallo Pombia, il capo stazione mi guarda e mi dice: Allora il capo stazione mi propone di prendere un treno per la Svizzera. Mette il disco rosso e ferma il primo treno che passa; parla con il macchinista e gli dice: Lui Favini, ndr sale sul vagone di dietro. Allora i militari svizzeri si sono consultati: E mi hanno portato a Kirchberg, tutta la notte bagnato fradicio a dormire nella camera mortuaria.

La camera mortuaria era bellissima, era un salone con il parquet e tutti i quadri raffiguranti Giovanni Calvino4. Kirchberg5 significa chiesa sulla montagna, era proprio sulla punta. Dopo un mese di interrogatori vari gli svizzeri decisero di mandarmi Murren6. La prima volta ce ne erano setto o otto, poi erano una quarantina. Continuando la conversazione mi domanda: Durante la conversazione Aldo Favini sfoglia il libro: In precedenze avevo fatto un orribile chiesa con Reggiori9 , gli avevo tolto i pilastri centrali, lui si era infuriato.

Poi con Muzio ho fatto anche la Biblioteca della Bocconi Quando ho presentato il progetto al Politecnico di Milano, il Professor Locatelli, mi ha fatto fare un solaio alto un metro. Io volevo farlo di soltanto 30 centimetri. La premiazione12 era a Torre Molinos, in Spagna. La sera della premiazione, poco prima, Finzi e altri docenti del Politecnico, che erano presenti, volevano cambiare il regolamento in modo tale che io non ricevessi il premio.

Scusi, lei si chiama Favini Aldo? Al concorso mi aveva iscritto Morassutti, io non ne sapevo nulla. Poi con Bruno ho litigato, anni dopo, in seguito ad una discussione durante il riconoscimento ufficiale del progetto per la Chiesa di Baranzate. La Curia di Milano aveva organizzato una cerimonia ufficiale, e nel manifesto il mio nome non era scritto.

Non ero stato invitato. Quando sono andato a Baranzate il parroco mi ha abbracciato: Ha ideato lei il progetto? Tutto, poi loro hanno disegnato i banchi, le sedie, il rivestimento esterno e la disposizione planimetrica. Lui poteva fare quello che voleva. Quando ha progettato la Chiesa ad Ivrea14 , con Nizzoli e Olivieri su committenza di Olivetti, come si sono svolte le vicende?

Sapevo poi che Marcello Nizzoli aveva disegnato la Lettera 22 per Olivetti15 , allora ho pensato che volesse anche da me il disegno una macchina da scrivere. Dico a mia moglie: Mi devi fare una chiesa come la fai tu. Elaboro un progetto forma-struttura resistente, di fatti ha solo 7 cm.

Allora mi son detto: Ho incominciato a studiare la campata tipo. Poi ho mandato i disegni a Nizzoli, li approva. Ho iniziato dalla campata tipo: Nizzoli aveva pensato al sistema della copertura a lamina piegata? No, Nizzoli non centra niente. Ma chi dei due per primo ha fatto i disegni? Nizzoli non ha fatto nessun disegno. Nizzoli mi ha dato le dimensioni di massima. Nizzoli poi ha fatto tutta la chiesa. Allora io mi sono arrabbiato e ho detto: Quindi un suo collaboratore ha venduto un martinetto ed i disegni per copiare il sistema di tesatura dei cavi?

Quale era il rapporto con gli architetti quando lavoravate insieme a dei progetti? Gli architetti si limitavano a darmi il quadrato di base. Io facevo tutta la struttura. Quando ho progettato il Magazzino della Birra Poretti, a Mestre17 , ho tenuto conto delle osservazioni che mi aveva fatto il Professor Locatelli durante la costruzione della Chiesa a Baranzate, ed ho progettato in un modo differente. Allora ho progettato un tegolo di 2.

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Poi per evitare che Mangiarotti mi bloccasse di nuovo il giunto tra pilastro e trave, ho messo in un piatto di acciaio con un centimetro il neoprene, poi sopra ho appoggiato le travi principali ed ho precompresso il tutto. Mangiarotti e Morassutti per quel progetto non hanno fatto niente, hanno chiamato una ditta che fa le capriate in ferro e le hanno montate in sito. Lui ha fatto delle finestre e io gli ho fatto quel pezzo prefabbricato. Io dagli architetti ho sempre avuto un rettangolo, e da quel rettangolo io ho creato.

Ad esempio quando ho progettato le travi dello stabilimento Aperol, mi sono ispirato alle canoe del lago Titicaca. Guardano questo tipo di strutture naturali ha poi pensato di fare trasformarle in travi, in un progetto. Era il , ho vinto il primo premio, ma il ponte devono ancora costruirlo.

Io Ho fatto il progetto, ho preso i 6. Io ho vinto il bando di appalto - concorso bandito dalla Cassa del Mezzogiorno Ripartizione Progetti Speciali per la costruzione di nove serbatoi. Quando sono andato in Sardegna a fare un primo sopralluogo, ho notato che i serbatoi li facevano cosi: Il serbatoio rimaneva sempre appeso alla struttura, a me non piaceva.

Allora io ho studiato un sistema costruttivo differente Un giorno ricevo una telefonata dal cantiere: Nel mentre un cavo rompe: Poi ho bloccato i sostegni con delle piastre prefabbricate, le ho appoggiate ed ho completato il getto del calcestruzzo: Altri guai me ne sono successi ad esempio durante il progetto delle Terme di Musignano, con Paolo Portoghesi. Portoghesi mi aveva dato lo schema della planimetria, erano dei cerchi vuoti, io ho fatto la struttura.

Ho utilizzato gli stessi copponi che avevo inserito nel progetto per la copertura della stazione FF. Dagli architetti ho sempre avuto un rettangolo. Non me lo ricordo. Due sono gli edifici: Allora porta i disegni al Politecnico di Milano 32 metri e gli prende un accidente e va al Politecnico per farli controllare. Allora Meregaglia va al Politecnico, i quali rispondono il solito ritornello: In precedenza mi aveva detto che la costruzione ed il progetto, anche di precompressione, lo avrei fatto io con il mio sistema, ma che al disarmo sarebbe stato presente Finzi.

A mezzogiorno vado in cantiere a vedere. Che cosa aveva fatto Finzi?! Finzi aveva iniziato il disarmo dicendo: Ci deve essere una fessura piccolina su in cima. Il carpentiere mi aveva detto: Allora una domenica, prendo il tram, vado a Sesto e chiamo il guardiano notturno: Li tolgo tutti, ma il ponteggio resta attaccato, sospeso alla volta sottile. Lo ha fatto lei? Una macchina si era fermata a vedere questa cosa strana.

Tamburini il giorno dopo mi dice: Ho messo i puntelli li dopo che ho fatto una verifica strutturale. Per contrastare la forza laterale del vento. Allora ho pensato di sostituirla con un tubo di acciaio dallo spessore di 1 centimetro, se mettevo un pilastro Dunque, mi trovavo in cantiere durante la costruzione dello stabilimento Zucchi di Casoretto, su progetto del Professor Baroni, docente di scienza delle costruzioni al Politecnico di Milano. Camminavo su una soletta, che aveva un buco, coperto da una lamiera grecata.

Vicino alla Stazione Centrale, dietro al Grattacielo Pirelli. Le strutture le ha progettate Arturo Danusso. E io che cosa ho fatto? Forse li ho presi come Impresa Tamburini. Forse me lo hanno dato per fare un preventivo, come impresa. La soluzione di una struttura, la soluzione tipo di una sezione, sovrapposizione piano per piano. Mi avevano chiamato Ponti e Rosselli, dicendomi di ipotizzare un solaio tipo per la struttura del grattacielo Pirelli. In seguito i figli mi hanno chiesta scusa. Anche questo progetto non era stato autorizzato dal Politecnico di Milano, ma poi lo abbiamo costruito lo stesso.

Quando ero in Svizzera, un giorno Colonnetti mi dice: Dopo una trentina di anni, mi chiama un impresa Godvana, il cui proprietario era la figlia di un industriale di Varese che faceva le biciclette. Gli egiziani hanno accettato ed io ho fatto il lavoro. Ponti normali con delle campate.

Non me lo ricordo precisamente, sulla litoranea. Una cinquantina di anni fa. Un giorno mi chiamano Ridolfi e Serao36 , mi dicono: Allora incomincia una lunga discussione, ed io sto zitto da una parte. Il fabbricato era composto da due edifici: Adesso che facciamo il ponte, lo facciamo come ha detto quel ragazzo li. Esiste un articolo38 in cui si dice che i progetti di concorso presentati da Ridolfi sono due, ed erano la versione A e la versione B.

Quando sono tornato a Roma, abbiamo lavorato dodici o tredici mesi al progetto del Ponte. Volevo chiederle infine di descrivermi alcune sue impressioni sulla Villa a Termini di Sorrento39 , progettata con Bruno Morassutti. Morassutti mi ha dato il rettangolo, e io gli ho fatto la struttura. Aldo Favini, Copertura in c. Roma, Istituto Poligrafico dello Stato. Aldo Favini, Esempio di pensilina in volta sottile di cemento armato. Aldo Favini, Volta sottile parzialmente precompressa. Estratto dal Giornale del Genio Civile, Gli elementi prefabbricati di solaio c. Aldo Favini, esperienze progettuali e loro discussione in relazione ai dettati della nuova norma.

Supplemento ordinario alla European Convention for Costructional Steelwork Convention Aldo Favini, de construction prime: Torremolinos, le 16 octobre Realizzazioni italiane in cemento armato precompresso, RomaNapoli, Quanto costa un metro cubo di CLS? Io risposi una certa cifra che oggi non ricordo. Due o tre per cento. Bene le affido la progettazione strutturale della Chiesa del Sacro Cuore, con la condizione che non faccia il cantinato, altrimenti il parroco ci coltiva i funghi.

Neldicembredelpresentaiunostudio preliminare della struttura la copertura in volta sottile in c. Nizzoli che dallo studio Olivetti. Quello studio, riportato nel dis. Esattamente quattro pilastri, due travi principali, cinque secondarie e dei tegoli di completamento. Mi sono allora posto il problema di studiare un solo elemento base che comprendesse la trave principale, quelle secondarie ed il tegolo di completamento. Detta soletta dello spessore di cm. Le travi secondarie in c. Aldo Favini, dattiloscritto con correzioni al testo in matita, poi in: I vincoli imposti alla progettazione erano i seguenti: Le larghezze delle carreggiate previste erano di m.

Questi conci avevano dei fori in posizioni determinate dal calcolo, attraverso i quali passavano alcuni cavi di precompressione rettilinei, mentre quelli parabolici erano guidati da diaframmi di calcestruzzo dello spessore di cm. Lo spazio per il getto di completamento tra gli elementi era di cm. La sezione del ponte risultava cellulare cava a forma lenticolare, con una volta sottile inferiore curva a direttrice parabolica.

Le pile erano a forma ellittica, costituite da elementi cavi prefabbricati e tenuti in situ da un getto di calcestruzzo a da cavi di precompressione ancorati nella fondazione. Si tratta di n. P , Realizzazioni italiane in cemento armato precompresso , A. Secondo il procedere del calendario, quindi, il primo giorno della festa cade il 25 di Kislev. In particolare se Kislev dura 29 giorni finisce il 3 Tevet, mentre quando Kislev ha 30 giorni finisce il 2 Tevet.

Primo Ministro, Governo DC: Era una cosa nuova quindi. Io invece il calcolo delle travi continue lo facevo con il sistema dei tre punti, quello tedesco, grafico, che mi era stato insegnato dal Professor Serao. Con il ferro non potevi. Dormivo in ufficio, in Piazza del Duomo, in una stanza. Alle otto andavano via gli impiegati ed io mangiavo un panino e fino alle quattro del mattino facevo i calcoli per mio fratello Leonato.

Ci sono tracce dei lavori che ha fatto con suo fratello? Io facevo i progetti delle travi, cementi armati, armature ecc.